Negli ultimi anni, le aziende si sono affidate sempre di più al cloud pubblico per la modernizzazione delle proprie infrastrutture IT. Tuttavia, una nuova tendenza sta emergendo con forza: un ritorno al cloud privato. Secondo il report Private Cloud Outlook 2025, pubblicato da Broadcom, ben il 69% delle organizzazioni sta considerando di ripristinare carichi di lavoro dal cloud pubblico a quello privato, con un terzo di esse che ha già avviato questo processo. Questa scelta non segna un passo indietro, ma piuttosto una mossa strategica per affrontare una serie di sfide che le imprese si trovano ad affrontare, tra cui costi crescenti, complessità nella gestione della conformità e una crescente esigenza di controllo sulla sicurezza e sulle prestazioni.
Il ritorno al cloud privato si inserisce in un quadro più ampio, dove le aziende stanno cercando di bilanciare in modo più mirato l’uso delle infrastrutture pubbliche e private. Il cloud ibrido, che combina entrambi, sta diventando la norma, con un’attenzione crescente alle soluzioni che offrono una maggiore prevedibilità finanziaria e sicurezza. Questo ripensamento si sta dimostrando particolarmente utile per le aziende che operano in settori altamente regolamentati, dove i requisiti di conformità sono stringenti.
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Il cloud privato come risposta a costi e complessità
Uno dei principali motivi dietro il ritorno al cloud privato riguarda il miglioramento della prevedibilità dei costi. Molte aziende che utilizzano il cloud pubblico si sono trovate di fronte a costi imprevisti, derivanti da variabili come il trasferimento dei dati e l’utilizzo non pianificato delle risorse. Secondo il report, il 90% dei responsabili IT ritiene che il cloud privato offra una maggiore trasparenza finanziaria rispetto alle piattaforme pubbliche. Questo rende più facile per le imprese pianificare le proprie spese e gestire il budget a lungo termine.
Oltre alla prevedibilità dei costi, c’è anche una crescente preoccupazione per la gestione della conformità e della sicurezza nei servizi di cloud pubblico. Il 92% delle organizzazioni si fida di più del proprio cloud privato per quanto riguarda la protezione dei dati sensibili e il rispetto delle normative. La possibilità di avere un’infrastruttura dedicata e personalizzabile consente alle aziende di adattare i sistemi di sicurezza e di compliance alle proprie necessità, riducendo così i rischi associati a vulnerabilità e violazioni.
Sicurezza e performance: i punti di forza del cloud privato
Un altro aspetto che rende il cloud privato particolarmente attraente per le aziende è la sicurezza. In ambienti di cloud pubblico, le risorse vengono condivise tra più clienti, il che aumenta il rischio di esposizione a potenziali attacchi informatici. Nel cloud privato, le aziende hanno il pieno controllo sulla posizione dei dati e sulle politiche di sicurezza, consentendo un livello di protezione che sarebbe difficile ottenere in un ambiente pubblico.
Le prestazioni sono un altro fattore critico. Il cloud privato permette di garantire prestazioni più elevate grazie alla riservatezza delle risorse, evitando fenomeni come il “Noisy Neighbor” che può compromettere la qualità dei servizi nel cloud pubblico. Le applicazioni sensibili e i carichi di lavoro mission-critical traggono enorme beneficio da un’infrastruttura dedicata che riduce la latenza e aumenta la reattività.
Inoltre, molte aziende hanno riportato significativi miglioramenti nel proprio disaster recovery e nelle operazioni di backup grazie al cloud privato. Con il pieno controllo sulle procedure e la gestione del recupero dei dati, le aziende possono rispondere in modo più rapido ed efficace a eventuali interruzioni o emergenze.
Il cloud privato come soluzione per i carichi di lavoro
Una percezione errata diffusa riguardo al cloud privato è che sia adatto solo per carichi di lavoro legacy, mentre il cloud pubblico è considerato più idoneo per le applicazioni moderne. Tuttavia, il report Private Cloud Outlook 2025 sfata questa convinzione, sottolineando che oggi il 84% delle organizzazioni utilizza il cloud privato non solo per applicazioni tradizionali, ma anche per applicazioni cloud-native. Questo segna un’evoluzione importante del cloud privato, che non è più visto come una soluzione obsoleta, ma come una piattaforma versatile e adatta anche alle esigenze di sviluppo moderno.
In particolare, l’integrazione di piattaforme come Kubernetes e container sta spingendo le aziende a riconsiderare il cloud privato anche per applicazioni moderne, grazie alla sua capacità di supportare queste tecnologie con una gestione ottimizzata delle risorse. Questo fa sì che il cloud privato diventi una scelta preferenziale non solo per la sicurezza, ma anche per l’agilità e la velocità di sviluppo.
La sfida della competenza: come affrontare la carenza di skill
Nonostante i vantaggi offerti dal cloud privato, ci sono alcune sfide legate alla sua adozione. La carenza di competenze interne è una delle difficoltà principali segnalate dalle organizzazioni. Il 30% delle aziende ha infatti dichiarato di avere difficoltà a gestire il passaggio al cloud privato a causa della mancanza di skill adeguate. Per far fronte a questa problematica, molte aziende si affidano a servizi professionali esterni per colmare il gap, ma nel lungo periodo la strategia migliore potrebbe essere quella di investire nella formazione interna per sviluppare competenze specifiche sul cloud.
Nel contesto odierno, dove le aziende devono affrontare sfide economiche e geopoliche sempre più complesse, l’evoluzione del cloud privato offre alle imprese una via per mantenere il controllo delle proprie infrastrutture IT senza rinunciare alla flessibilità e alla scalabilità offerte dal cloud pubblico.
Il ruolo del cloud privato nella banda ultralarga
Un aspetto fondamentale che rende ancora più rilevante il ritorno al cloud privato è l’adozione delle soluzioni di banda ultralarga. Con una connessione internet ad alta velocità, il cloud privato può essere utilizzato per gestire in modo più efficiente grandi volumi di dati e applicazioni complesse. La combinazione di cloud privato e banda ultralarga consente alle aziende di sfruttare appieno le potenzialità del cloud, migliorando la performance e riducendo al minimo i rischi legati alla sicurezza e alla compliance. Per approfondire come la banda ultralarga sta trasformando il panorama tecnologico, è possibile consultare il nostro articolo su Banda Ultralarga: ecco tutte le applicazioni innovative.
Il ritorno strategico al cloud privato
Rodolfo Rotondo, Business Solution Strategist Director di Broadcom, offre un’analisi approfondita sulla crescente preferenza delle aziende verso il cloud privato. Secondo Rotondo, questo non è un semplice ritorno alle soluzioni di un tempo, ma una scelta strategica che risponde a esigenze precise e urgenti, come la gestione ottimizzata dei costi, la sicurezza avanzata e la compliance rigorosa. Come evidenziato nel suo post, “un tempo considerato l’opzione predefinita per la modernizzazione, il cloud pubblico non è più la destinazione preferita per ogni carico di lavoro. Al contrario, le aziende stanno riconsiderando l’infrastruttura cloud privata, non come un passo indietro, ma come un ritorno strategico al controllo, alla prevedibilità e alle prestazioni”.
Incertezza di costi tra le sfide del cloud pubblico
Secondo Rotondo, la crescente incertezza legata ai costi del cloud pubblico e le sfide nella gestione della sicurezza e delle normative hanno spinto molte organizzazioni a rivalutare la loro strategia cloud. “Per le organizzazioni che gestiscono dati sensibili o che operano in settori altamente regolamentati, la sicurezza non è opzionale, ma fondamentale”, afferma Rotondo. La possibilità di personalizzare l’infrastruttura e mantenere il pieno controllo sui dati e sulle applicazioni è uno degli aspetti più apprezzati del cloud privato, in particolare per quelle aziende che operano in settori regolamentati. La trasparenza finanziaria del cloud privato, con un modello di costi più prevedibile, permette inoltre di evitare sorprese nei bilanci aziendali, un altro motivo per cui molte aziende stanno scegliendo di ripristinare carichi di lavoro da soluzioni pubbliche.
La gestione della conformità
Rotondo sottolinea anche come la gestione della conformità sia un aspetto cruciale nel contesto attuale: “La possibilità di avere un’infrastruttura dedicata e personalizzabile consente alle aziende di adattare i sistemi di sicurezza e di compliance alle proprie necessità, riducendo così i rischi associati a vulnerabilità e violazioni”. In un mondo in cui le normative cambiano rapidamente, il cloud privato si propone come una soluzione più flessibile e reattiva per affrontare questi cambiamenti.
Infine, Rotondo enfatizza il concetto di “cloud ibrido”, dove le organizzazioni adottano una combinazione di cloud pubblico e privato per ottenere il meglio di entrambi i mondi: la scalabilità e la flessibilità del pubblico, e la sicurezza e il controllo del privato. “Il cloud privato offre alle aziende la possibilità di mantenere il controllo completo, riducendo al minimo i rischi legati alla sicurezza e alla compliance, mentre allo stesso tempo si integra perfettamente con il cloud pubblico per ottenere la scalabilità necessaria per i carichi di lavoro più dinamici” conclude Rotondo. Questo approccio permette alle imprese di essere più agili e reattive, ma senza sacrificare gli aspetti critici come la sicurezza dei dati e la gestione delle risorse IT.