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Cloud, una rivoluzione per l’IT

Le opportunità offerta dalla nuvola tema centrale del panel “Cloud, pensiero stupendo” organizzato da Brennercom. Uno scenario in rapida affermazione anche tra Pmi e pubblica amministrazione. Il mercato cloud pubblico cresce del 23% all’anno

Pubblicato il 04 Ott 2013

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Un’opportunità di crescita e sviluppo per le imprese, ma anche un nuovo paradigma e modo di intendere l’IT. È il cloud, che negli ultimi mesi si è affermato come modello di gestione tra imprese e pubbliche amministrazioni. E di cloud e delle sue opportunità e potenzialità si è parlato nel pomeriggio di oggi all’interno di “Cloud, pensiero stupendo”, panel organizzato da Brennercom Spa presso il PalaRotari di Mezzocorona (TN) che ha messo a fuoco aspetti cruciali quali la sicurezza delle informazioni e la continuità del servizio, nonché delle misure organizzative che le aziende stesse devono adottare per cogliere appieno i nuovi benefici della “nuvola”.

Esperienze, problemi, suggerimenti sono stati al centro della tavola rotonda moderata da Gianfranco Fabi, editorialista del Sole 24 Ore e conduttore di Radio 24 con gli interventi di Luca De Biase presidente di Fondazione Paolo Mazzalai, il presidente di Trento RISE Fausto Giunchiglia, Stefano Mainetti dell’Osservatorio Cloud alla School of Business al Politecnico di Milano, il responsabile cloud di Cisco Italia Bruno Pierro, Stefano Galoppini, cloud business director di EMC Italia e Karl Manfredi, il padrone di casa e amministratore delegato di Brennercom Spa.

“In Italia si parla da anni di digitale e di Ict ma nei fatti si è sempre fatto troppo poco – ha esordito il presidente Mazzalai aprendo i lavori – e il caso Telecom è emblematico di come politica e mondo industriale non abbiano a cuore un settore che può essere strategico e determinante per la competitività e la ripresa delle nostre imprese e della nostra economia”. Tuttavia accanto alle tante ombre presenti in Italia, l’esperienza trentina rappresenta un raggio di luce interessante cui l’intero paese può guardare con attenzione.

“In Trentino abbiamo avuto la fortuna di avere anche un ente pubblico con una visione, che ha deciso di investire nell’Itc – dice Mazzalai -. Oggi le nostre imprese possono contare di 1.000 km di fibra e banda larga, siamo riuscire a rendere alcuni distretti industriale totalmente coperti dall’alta velocità”. Con la presenza di un’infrastruttura, ora è compito delle imprese riuscire a cogliere l’opportunità offerta del cloud e Trentino. I vantaggi sono molteplici e non solo in termini economici. “Riuscire a avere servizi e gestire i diversi processi aziendali in remoto, in modo flessibile, poter contare su un sistema integrato e di collegamenti efficaci e efficienti, in tutta sicurezza, si trasformano in reali vantaggi competitivi, ancor più per le piccole e medie imprese, che non hanno alle spalle una struttura già organizzata per poter gestire grandi processi o quantità di informazioni”.

Ma il cloud porta con sé anche novità importanti che influiscono anche sul modello di business e la capacità e le competenze di governance aziendale. “I risultati ottenuti da chi ha già implementato la nuova infrastruttura confermano il radicale cambio di paradigma rispetto all’IT tradizionale – hanno affermato Galoppini di EMC e Mainetti dell’Osservatorio Cloud -. Il cloud trasforma l’intera organizzazione aziendale che deve adeguarsi a nuovi modelli, con una ridefinizione di processi interni e delle modalità di gestione informatica”. Secondo Galoppini “si sta andando verso una sempre virtualizzazione e automazione che necessariamente richiede nuove competenze e figure professionali, tant’è che alcune aziende si sono dotate di Cloud Architet per ripensare e ridefinire la propria struttura IT”. Una delle sfide maggiori per il management è rappresentata dal passaggio “dal fare all’acquisire e governare servizi prodotti da terzi – le considerazioni di Mainetti – Serve un nuovo management, preparato e capace di cogliere le potenzialità e di adeguare le modalità operative della propria azienda alle caratteristiche del cloud”.

Personalizzazione del servizio, nuove competenze e nuovi modelli di management, dunque con la “nuvola” che diviene parte integrante degli scenari organizzativi e tecnologici delle aziende: non solo di quelle più grandi, ma anche delle PMI e, in misura crescente, anche della pubblica amministrazione.

In Italia, le stime dei più autorevoli osservatori (Netconsulting-Assinform, Osservatorio Cloud Politecnico, IDC), collocano il mercato cloud pubblico per il 2013 attorno ai 250 milioni di euro con una crescita stimata del 23% circa all’anno.

“Le aziende hanno bisogno di nuove carte in grado di aumentarne la proiezione sui mercati, migliorarne la flessibilità e la capacità di reazione, ridurre i costi operativi e il cloud computing rappresenta un vero cambio di paradigma in cui la differenza può farla la reputazione e la qualità dell’operatore che offre il cloud – le parole di Pierro -. Sicurezza, competenza nel trattamento dei dati e infrastruttura sono elementi imprescindibili che le imprese cercano, al pari dei servizi offerti”.

Sebbene il cloud stia iniziando a suscitare l’interesse crescente tra aziende, Pmi (una su due pare essere intenzionata ad affidarsi al cloud) e pubbliche amministrazioni, non sembra ancora esserci ancora una piena consapevolezza e fiducia da parte delle imprese, dovuti in primo luogo al timore nell’affidare dati a soggetti esterni. “L’ecosistema ora offre questa possibilità e come ogni novità perché si affermi occorre inevitabilmente del tempo – hanno spiegato Luca de Biase Bruno Pierro -. Il cambiamento e le novità portano inevitabilmente paura, specie perché vanno a incidere sul comportamento e su modelli di management. Il tempo la fiducia che gli operatori sapranno guadagnarsi, unita alla graduale diffusione tra gli attori economici più importanti potranno rappresentare anche un traino perché il cloud possa definitivamente affermarsi” ha concluso Pierro.

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