le audizioni alla camera

Data center, sul cammino nazionale il doppio ostacolo normativo-fiscale



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Anitec-Assinform auspica un intervento del Parlamento affinché le infrastrutture rientrino nell’ambito della disciplina Ocse. La Fondazione Italia Digitale accende i riflettori sulla necessità di semplificare gli iter autorizzativi e di renderli uniformi su tutto il territorio. Secondo Google non c’è un tema di sovranità tecnologica e Microsoft evidenzia che il fabbisogno energetico non è una questione critica. Il Polimi stima in 15 miliardi il potenziale di investimenti

Pubblicato il 5 dic 2024



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Manca ancora una sintesi nel dibattito nazionale sul ruolo e sull’inquadramento normativo e fiscale dei data center. Durante l’audizione nella commissione Trasporti della Camera, nell’ambito dell’esame delle proposte di legge per la disciplina dei centri di elaborazione dati, i rappresentanti di Anitec-Assinform hanno “proposto un intervento perché ci sia un’interpretazione autentica da parte del Parlamento per trattare in effetti questi data center nell’ambito della disciplina Ocse. I data center, come noto, non sono una stabile organizzazione ai fini della disciplina fiscale europea. Il punto è chiarire perché non lo sono”.

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