IL RANKING

Digital transformation, Italia 18esima al mondo

“Global connectivity index” Huwei: a confronto le economie di 50 nazioni per connettività e utilizzo dell’Ict. Tra i driver per lo sviluppo data center, cloud, big data, broadband e Internet of things

Pubblicato il 27 Apr 2015

Digital transformation, Italia 18esima al mondo

L’Italia si colloca al 18simo posto della classifica del Global Connectivity index 2015 di Huawei, “con ampie potenzialità di crescita – sottolineano dall’azienda – grazie allo sviluppo di progetti a banda larga e alla elevata penetrazione di smartphone (73%). In Europa, il Global Connectivity Index 2015, colloca la Germania all’11simo posto, la Francia al 14simo e la spagna al 17simo. Tra i paesi più virtuosi, la Svezia al secondo posto, il Regno unito al quinto e l’Olanda al sesto.

L’indagine annuale del colosso cinese mette a confronto le economie di 50 nazioni in termini di connettività, grado di utilizzo delle tecnologie Ict e trasformazione digitale, e fornisce indicazioni sui Paesi più avanzati nello sviluppo e la crescita digitale, con l’obiettivo di fornire uno strumento di analisi alle istituzioni che intendono sostenere il processo di digitalizzazione.

“L’edizione 2015 del Gci presenta una struttura e metodologie più complete e avanzate – spiegano da Huawei – Rispetto agli scorsi anni il numero delle variabili e dei Paesi analizzati è raddoppiato, delineando più parametri per stabilire verso quali obiettivi dovrebbero essere destinati gli investimenti dei governi e degli altri soggetti interessati. L’elemento distintivo del Gci, rispetto ad altri indici simili, è dato da una definizione più ampia del termine connettività che comprende le reti, il cloud computing e lo storage, e allo stesso tempo prende in considerazione gli elementi non infrastrutturali della digital economy, come ad esempio la domanda di servizi e le attività di e-commerce”.

Tra i Paesi analizzati, gli Stati Uniti si collocano al primo posto, grazie a un importante mercato dei servizi Ict e un avanzato stato di adozione del digitale; altre economie mature da questo punto di vista sono la Svezia, Singapore, la Svizzera e il Regno Unito, che si classificano in quest’ordine tra le prime cinque. Il Cile, la Cina e gli Emirati Arabi Uniti guidano i mercati in via di sviluppo, collocandosi intorno alla ventesima posizione. I leader dei mercati emergenti sono caratterizzati da un alto tasso di adozione di dispositivi mobili e opportunità di accesso spesso paragonabili a quelle dei mercati già sviluppati, mentre registrano ancora un ritardo in termini di investimenti sui data center e altri elementi fondamentali delle infrastrutture Ict. Gli investimenti destinati a data center da parte dei Paesi già sviluppati ammontano a tre volte quelli dei Paesi in via di sviluppo e rappresentano il maggiore catalizzatore della proliferazione del fenomeno cloud, a sottolineare come l’innovazione non è possibile senza la tecnologia di base.

“In generale, il Gci 2015 – spiegano da Huawei – evidenzia che una crescita degli investimenti Ict pari al 20% in un Paese comporterebbe una crescita del Pil di circa l’1%. Il Gci identifica inoltre cinque propulsori della trasformazione digitale: data center, servizi cloud, Big Data, banda larga e Internet of Things.

“Il Global connectivity index non è un mera classifica tra Paesi – commenta Kevin Zhang, presidente Huawei corporate marketing – Noi consideriamo questa piattaforma un importante riferimento per avviare una collaborazione tra le istituzioni e i leader d’impresa al fine di identificare, sfruttare e creare nuove opportunità legate all’economia digitale con l’obiettivo di costruire un mondo sempre più interconnesso”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

0
Lascia un commento, la tua opinione conta.x