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Eco4Cloud, la “nuvola” made in Italy punta all’Europa

La startup calabrese lavora all’internazionalizzazione: nel mirino Gran Bretagna, Usa, Danimarca e Svezia. La soluzione EcoInterCloud la chiave di volta

Pubblicato il 13 Feb 2015

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La sfida è cambiata. Il Made in Italy che bisogna proiettare nel mondo non è più fatto solo da prodotti tangibili o servizi, ma anche da metodi e ricette. Quelle cioè che gli informatici chiamano algoritmi: il frutto della ricerca accademica di alcune delle eccellenze italiane. Nel caso particolare, la startup Eco4Cloud è nata nell’incubatore dell’Università della Calabria dove c’è anche un istituto del Cnr e dove, con l’aiuto due fondi italiani di investimenti, si è potuto fare impresa di una intuizione accademica unica al mondo.

Gli algoritmi, si diceva, sono i procedimenti che spiegano come risolvere un determinato problema in un numero finito di passaggi. Eco4Cloud è nata attorno a un fascio di metodi per ottimizzare l’occasione dei server in un datacenter. I server fisici che sono in contenitori di server (carichi di lavoro) virtuali, spostabili e dimensionabili a seconda dell’esigenza all’interno dell’hardware. Roberto Mircoli, milanese, un passato da dirigente per grandi aziende hi-tech (l’ultima è stata una responsabilità europea per Cisco) è alla guida dell’azienda. Il dimensionamento, spostamento dei server virtuali e ottimizzazione dell’utilizzo dei server fisici ha pesanti ricadute ambientali. Con questa tecnologia i datacenter possono crescere ottimizzando, senza bisogno di espandersi fisicamente, e ottimizzare i carichi di lavoro risparmiando ad esempio corrente elettrica. Non un problema da poco, visto che già oggi il consumo energetico per l’alimentazione (e il raffreddamento) dei centri di calcolo sul pianeta si sta avviando a superare il 2% del consumo totale.

“Si possono ridurre i consumi – dice Mircoli – in maniera notevole, tra il 20 e il 60% all’anno, oppure si può ottimizzare lo spazio e aumentare la capacità di un centro di calcolo senza dover aggiungere fisicamente nuovi server”.

Partita nel 2013, Eco4Cloud ha una serie di clienti in tutto il mondo, da Telecom Italia a partnership con Cisco, VMware, Ibm, Hp, che utilizzano gli algoritmi dell’Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni del Cnr e dell’UniCal, e dall’altro le facilità della tendenza al Software defined networking (Sdn) per dare più valore ai loro clienti.

Eco4Cloud è una eccellenza italiana: “Ci distingue – dice Mircoli l’innovazione della ricerca di base: l’algoritmo è probabilistico, auto-organizzante, bio‑ispirato; l’ingegnerizzazione allo stato dell’arte del software: massima semplicità di prodotto (installazione, configurazione, non intrusivo), e – soprattutto – risultati. Ancora, l’architettura: scalabilità infinita, indipendenza dalla tecnologia di virtualizzazione sottostante (VMware, Microsoft, Citrix, Kvm) e compatibilità con Docker. Ultimo aspetto, la visione: definizione della categoria Host Thin Provisioning e annuncio EcoInterCloud, frontiera più avanzata dello sviluppo tecnologico e del confronto competitivo attualmente in atto tra i giganti dell’ICT mondiale (HP, IBM, Cisco, VMware ed altri), con importanti endorsement da parte di autorevoli analisti di mercato come 451 Research”.

Come detto, Eco4Cloud lavora all’internazionalizzazione del suo mercato oltre che alla crescita in ambito nazionale: “Miriamo sia ai mercati internazionali che nazionali – dice Mircoli – dato che stiamo lavorando in Gran Bretagna, Usa, Danimarca, Svezia e Brasile oltre all’Italia”. L’azienda ha la consapevolezza, solo parziale in altri attori del mercato, di lavorare non solo per il proprio utile ma anche per un settore critico per l’Italia: “I benefici – dice Mircoli – che potrebbero arrivare da una maggiore penetrazione del cloud nel nostro paese sono la rapidità nella digitalizzazione dei processi, su cui siamo arretrati e dalla cui arretratezza deriva il grande gap di produttività e conseguente crescita non soddisfacente o addirittura negativa del Pil che abbiamo rispetto ad altre economie europee”.

Ultimo annuncio in ordine di tempo da parte di Eco4Cloud è quello relativo a EcoInterCloud, che secondo l’azienda porta l’inter-cloud a un livello di mobilità intelligente dei carichi di lavoro prima impossibile. “Questo annuncio – dice Mircoli – ci pone proprio sulla frontiera più avanzata dello sviluppo tecnologico e del confronto competitivo attualmente in atto tra i giganti dell’Ict mondiale, cioè l’inter-cloud. E le valutazioni che stiamo ricevendone da parte dei più autorevoli, specializzati ed influenti analisti ne sono la conferma”.

In pratica, con questa nuova tecnologia Eco4Cloud, che è definito dagli analisti come “workload management software specialist” porta la sua capacità di gestire e ottimizzare i carichi di lavoro non solo all’interno di un datacenter ma anche tra differenti datacenter. Il prodotto, un altro fascio di algoritmi prodotti dai ricercatori dell’eccellenza italiana, ha già superato la fase prototipale, esistono vari proof of concept e Mircoli si attende di vederlo entrare in produzione entro il secondo trimestre di quest’anno. L’ottimizzazione dei consumi energetici di un datacenter, uno degli elementi chiave per l’ottimizzazione del lavoro di un centro di calcolo, è interessante e infatti guardato con attenzione dalle aziende straniere che cercano di utilizzare questo tipo di tecnologia e che non riuscendo a competere sono interessate nella collaborazione: Cisco e Ibm in testa.

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