STRATEGIE

Emc, avanti tutta sul cloud ibrido

Via alle nuove release che coniugano le proprietà del data center con i vantaggi della nuvola pubblica. David Goulden: “La risposta migliore per le aziende che vogliano ridefinire le proprie capacità di azione”

Pubblicato il 09 Lug 2014

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La sfida dello storage, dell’accesso e dell’utilizzo dei dati è sempre più complessa, e c’è solo un modo per vincerla: semplificare. Il che vuol dire tradurre la gestione dei processi in interfacce user friendly, ma anche abbattere i costi per l’ordinaria amministrazione delle risorse IT investendo in nuove soluzioni capaci di seguire se non anticipare l’evoluzione del business in modo trasparente. Se si aggiungono il crescente appeal che hanno sul mercato i provider che forniscono servizi di cloud pubblico e l’incombente minaccia di agguerriti “outsider” come Amazon e Facebook, è facile comprendere perché i grandi player devono necessariamente procedere a tappe forzate verso il perfezionamento dell’offerta di cloud ibrido. È quello che sta facendo Emc: il colosso americano ha annunciato le nuove release dei principali prodotti hardware e software che compongono un’architettura che dovrebbe coniugare vantaggi economici, flessibilità dei workload e un approccio sempre più self-service al cloud. Senza però rinunciare alla scalabilità, ma soprattutto alla protezione e alla disponibilità dei dati con latenze ridotte ai minimi termini.

“Le aziende non possono più permettersi di costruire nuovi silos per il data storage”, conferma David Goulden, ceo di Emc Information infrastructure, “e il cloud ibrido rappresenta la risposta migliore per chi intende ridefinire la propria capacità d’azione”.

Si parte quindi con la nuova generazione di Vmax: nello specifico, i modelli 100K, 200K e 400K supportano il cloud ibrido, allocando fino a 384 core di elaborazione on-demand per rispondere alle necessità dei carichi di lavoro misti dinamici. Grazie all’integrazione con le soluzioni di TwinStrata, società specializzata nel supporto ai provider di cloud pubblico da poco acquisita da Emc, gli utenti saranno in grado di spostare i dati con minor frequenza d’accesso per l’appunto in cloud pubblici e ottimizzare i workload mission critical fuori e dentro il data center . Con i nuovi standard di agilità, efficienza e controllo raggiunti, Vmax3 rappresenta per Emc il fondamento dell’hybrid cloud nel passaggio verso lo Storage-as-a-Service.

Per continuare a spingere l’array all-flash XtremIO, che nei primi sei mesi di commercializzazione ha superato i 100 milioni di dollari di ordinativi, è stato presentato l’aggiornamento software gratuito 3.0, che introduce migliorie in termini di sicurezza, capacità, performance e funzionalità: entro settembre sarà reso disponibile un upgrade grazie al quale gli array XtremIO quadruplicheranno la precedente capacità utilizzabile attraverso una compressione 100% inline.

Annunciata anche la nuova release di Emc Isilon OneFS, insieme a nuove piattaforme Isilon per il primo Data Lake scale-out di livello enterprise sfruttando Hdfs per traghettare – merito anche della collaborazione di Pivotal – Hadoop sui Big Data. Le nuove soluzioni e le funzionalità introdotte dovrebbero migliorare la capacità di ricezione, memorizzazione, protezione e gestione di grandi moli di dati non strutturati, da elaborare per ottenere analisi e informazioni strategiche senza la necessità di spostarli su piattaforme esterne.

Emc ViPR 2.0 ed Emc ViPR Srm 3.5 sono invece le ultime versioni degli strumenti che hanno il compito di facilitare la vita a chi deve creare e gestire una infrastruttura storage, grande o piccola che sia. Le capacità e le caratteristiche dei software permettono di partire da un cluster di due array e arrivare alla costruzione di un ambiente multi-Petabyte hyperscale. Ed è su ViPR 2.0 che si innesta Ecs Appliance, infrastruttura storage hyperscale che abbatte sensibilmente i costi della conservazione dei dati e coniuga i vantaggi del cloud pubblico, ovvero scalabilità e semplicità di gestione in primis, con la sicurezza e il controllo garantiti dal cloud privato. In una parola, hybrid.

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