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Gartner, cloud sharing alla conquista delle aziende

Entro il 2016 la “nuvola” personale sincronizzerà almeno sei diversi tipi di device. Ma alle imprese occorre una strategia

Pubblicato il 04 Set 2013

Patrizia Licata

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Le applicazioni di collaboration, ovvero app e servizi per l’accesso ai contenuti mobili, la collaborazione e la produttività al lavoro, sono sempre più usate dalle aziende per migliorare la cooperazione tra team e ottenere risultati in tempo reale, ma la frammentazione delle opzioni crea uno scenario complesso e di difficile gestione per i dipartimenti IT. Presto non sarà più così: la maggior parte delle applicazioni di collaboration sarà disponibile allo stesso modo su desktop, telefoni cellulari, tablet e browser entro il 2016, prevede la società di ricerche Gartner.

“In passato, la collaborazione sui device mobili significava interazione tramite messaggi e telefonate”, osserva Monica Basso, research vice president di Gartner. “Oggi, smartphone e tablet hanno schermi più ampi, interfacce utente basate su tecnologia touch, identificazione del posizionamento geografico, connessioni robuste, foto e videocamera, funzionalità VoIp, e altro ancora. Tali caratteristiche abilitano una vasta gamma di applicazioni, sia tradizionali che nuove, che permettono ai dipendenti di un’azienda di comunicare al meglio tra loro, collaborare e usare contenuti”.

Oggi le iniziative mobile delle aziende mirano a risolvere specifici problemi e ruotano intorno all’uso di molteplici strumenti, vista la frammentazione del mercato e la mancanza di standardizzazione. Nei prossimi tre-cinque anni il panorama muterà: tutte le aziende useranno, secondo precise strategie, la mobile collaboration per fornire uno strumento in più ai loro dipendenti e anche per interagire con i clienti.

“Questo cambiamento è alimentato da tre trend”, continua la Basso: “Byod, file sharing su personal Cloud e crescente disponibilità di applicazioni mobili”. Portando infatti il proprio device in azienda, i dipendenti finiranno con l’usare anche le proprie app per migliorare la produttività e la collaborazione con i colleghi. Allo stesso modo, i servizi di condivisione file su Cloud personali si stanno espandendo, grazie ai nuovi device smart: Gartner pensa che, entro il 2016, la personal Cloud in media sincronizzerà e organizzerà almeno sei diversi tipi di device, in pratica conservando e muovendo file come documenti, foto, immagini e video tra terminali fissi e mobili. Intanto le applicazioni mobili hanno già trasformato Internet da un sistema web-centrico a un sistema app-centrico.

“Dare più controllo e strumenti ai dipendenti con soluzioni di mobile collaboration tramite device smart, personal Cloud sharing e applicazioni mobili è una scelta intelligente da parte delle aziende perché permette loro di innovare la loro organizzazione interna e restare competitive”, conclude l’analista di Gartner. “Tuttavia occorre evitare delle implementazioni male organizzate e frammentarie. Per impiegare con successo gli strumenti di mobile collaboration occorre un’analisi delle proprie esigenze di business, capendo i potenziali rischi e anche le eventuali limitazioni da imporre”.

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