INTERNET

Google: “Siti cinesi non sicuri”

Il motore di ricerca punta il dito contro i domini .cn che in alcuni casi potrebbero nascondere fenomeni di “phishing”

Pubblicato il 02 Apr 2015

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Secondo Google molti siti cinesi non potrebbero ritenersi sicuri per i navigatori. Si riaccendono le polemiche tra il colosso di Internet e la Cina. La compagnia americana ha affermato di non ritenere sicuri alcuni siti web certificati come autentici dal China Internet Network Information Center (Cnnic). Mentre l’ente ha risposto all’annuncio, comparso sul blog di Google dedicato alla sicurezza su Internet, definendolo “inaccettabile e incomprensibile”.

Secondo Google, il Cnnic avrebbe consentito ad una subappaltatrice egiziana di fornire agli utenti dei certificati digitali non autorizzati. Quindi il motore di ricerca sostiene di non poter garantire ai suoi utenti la sicurezza di alcuni siti che sono nel dominio caratterizzato dalla sigla “.cn”, che è gestito dalla Cnnic. I certificati garantiscono che i siti che vengono visitati dagli utenti di Internet siano realmente quello che dicono evitando fenomeni come il “phishing”, cioè un sistema attraverso il quale un sito crea una falsa identità che può nascondere violazioni della privacy o addirittura truffe.

Ci sono già dei trascorsi tra Google e le autorità cinesi: da oltre un anno non è possibile utilizzare il motore di ricerca in Cina senza un Virtual Private Network (Vpn), cioè un sistema che trasferisce l’ utente su server che si trovano al di fuori della Cina e che non sono soggetti alla sua severa censura. La Cnnic è in un momento difficile dopo che la scorsa settimana il sito di San Francisco “Github” dedicato ai programmatori di software, tra cui alcuni esperti di Vpn, ha denunciato un cyber attacco la cui origine è stata individuata in Cina.

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