REPORT 2017 ACCENTURE

IoT, big data e AI: così cambieranno impresa e lavoro

Il report annuale Technology Vision di Accenture indica la strada alla progettazione tecnologica: spazio all’esaltazione delle capacità umane. Settori inesplorati, mercato dei talenti free-lance e ingresso negli ecosistemi 2.0 alcune delle sfide che attendono l’impresa

Pubblicato il 30 Gen 2017

Andrea Frollà

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Prepariamoci a una tecnologia in grado di imparare a pensare sempre di più come le persone e di adattarsi ai loro desideri e bisogni, se non addirittura ad anticiparli. Sarà la centralità dell’uompo a garantire un ritorno alle aziende e i leader di mercato saranno coloro che evolveranno da fornitori a partner, sapendo trasformare le proprie organizzazioni anche internamente. Lo scenario che emerge dall’Accenture Technology Vision 2017, lo studio annuale del colosso della consulenza hi-tech sui trend tecnologici più rilevanti, mostra in che modo l’avanzamento nell’intelligenza artificiale, nell’Internet of Things e nell’analisi dei big data genererà un’innovazione destinata nel prossimo triennio a confondersi con il concetto di essere umano, sfumando i confini tra l’una e l’altro.

Del resto, è sempre stato nelle mani delle persone il potere di plasmare e utilizzare la tecnologia per stimolare un cambiamento positivo, migliorare la propria vita e trasformare le imprese e la società. Il report di Accenture, intitolato “Technology for people” e condotto su un campione di oltre 5.400 dirigenti d’azienda ed executive IT di tutto il mondo, suona come un appello ai leader delle organizzazioni a progettare e indirizzare attivamente la tecnologia, con l’obiettivo di aumentare e esaltare le capacità umane. Insomma, dalle persone alle persone. Quasi nove partecipanti su dieci sostengono che, nel contesto di un rapido progresso delle singole tecnologie, sia il loro effetto moltiplicatore a creare la vera rivoluzione.

Secondo la ricerca sono cinque i trend emergenti che le aziende sono chiamate a fronteggiare per poter operare con successo nell’economia digitale. A partire dall’intelligenza artificiale, che sta evolvendo rapidamente ed è oggi in grado di affrontare problemi sia piccoli che grandi, rendendo l’interazione semplice e intelligente. L’AI, sostiene Accenture, “sta diventando così la nuova user interface, ridefinendo il modo in cui operiamo e ci relazioniamo con la tecnologia”. E non a caso il 79% degli intervistati concorda nel prevedere che l’AI rivoluzionerà le modalità di raccolta dei dati e di interazione delle aziende con i clienti.

Il secondo elemento riguarda la necessità di capire quanto sia strategico progettare per le persone. Ciò significa, spiegano gli esperti di Accenture, capire che la tecnologia si adatta ai nostri comportamenti e impara da noi per migliorare le nostre vite, arricchendo e rendendo più appaganti le nostre esperienze. E l’80% degli executive coinvolti nella ricerca sottolinea la necessità per le organizzazioni di capire non solo le necessità attuali delle persone, ma anche i loro desideri per il futuro, e adeguare la tecnologia affinché possa guidare la realizzazione degli stessi.

C’è poi un aspetto ulteriore, che riguarda il concetto di ecosistema citato a ripetizione da chiunque si occupi di economia digitale. Negli ultimi tempi i provider di piattaforme tecnologiche che offrono un unico punto di accesso a molteplici servizi hanno introdotto nuovi modi in cui le aziende operano e competono tra loro. Ecco perché alle aziende non basta una strategia in termini di utilizzo delle stesse piattaforme, ma serve anche un approccio articolato e solido agli ecosistemi di business. Già ora, oltre un quarto (il 27%) deli executive intervistati ammette che gli ecosistemi digitali stanno trasformando il modo in cui la loro organizzazione fornisce valore.

Il quarto trend riguarda più da vicino il tema del lavoro. Il numero delle piattaforme di accesso alla forza lavoro on-demand e delle soluzioni di work management online è in netta crescita. Di conseguenza le gerarchi si fanno più fluide, a favore di un nuovo mercato dei talenti indipendenti, da ricondurre in quel novero di freelance da cui quasi 9 aziende su 10 pensano di attingere in misura crescente nel prossimo futuro.

Infine, e qua ritorna nuovamente il labile confine tra umano e tech, c’è il coraggio. Per poter centrare i propri obiettivi nell’economia digitale odierna, sostiene Accenture, le aziende devono avventurarsi in territori inesplorati, non limitandosi a lanciare nuovi prodotti e servizi, ma pensando molto più in grande, cogliendo l’opportunità di delineare regole e standard di business per i nuovi mercati che si creeranno. Il 74% degli executive coinvolti nel sondaggio afferma, infatti, che la propria organizzazione sta approcciando contesti digitali completamente nuovi, ancora non definiti.

“Il ritmo di questo cambiamento è strabiliante e rappresenta il più grande passo avanti dagli albori dell’era informatica – commenta Alessandro Marin, Accenture Technology Lead per Italia, Europa Centrale e Grecia -. Trasformando le nostre vite e il nostro lavoro, la tecnologia pone la società di fronte a sfide importanti e crea nuove opportunità. Al timone del cambiamento che coinvolgerà il nostro modo di vivere ci sono le persone; possiamo, quindi essere ottimisti e affermare che l’azione responsabile dei leader assicurerà un impatto positivo delle nuove tecnologie sulla società”.

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