LA RICERCA

Tutte le strade portano al cloud ibrido. Parola di Capgemini

E’ quanto emerge dallo studio “Unlocking the Hybrid integration dividend”. Determinanti le Application programming interfaces che consentiranno di andare oltre la semplice funzione di strumenti per avere accesso ai dati

Pubblicato il 24 Set 2018

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Tra gli strumenti più importanti per abilitare la digital transformation e mettere la aziende nella condizione di migliorare la propria velocità, agilità e capacità di innovazione ci sono il Cloud ibrido e l’utilizzo di Application programming interfaces. A sottolinearlo è il report “Unlocking the Hybrid integration dividend: how to transform your business with hybrid integration and Apis”, appena pubbicato da Capgemini.

Il report è stato condotto a livello globale su 818 dirigenti senior del settore IT che lavorano in aziende con ricavi superiori a 500 milioni di euro, ed evidenzia che “una solida strategia di integrazione ibrida basata su Api è un fattore che contribuisce alla crescita del business”. Così negli ultimi tre anni il 49% degli integrator ha registrato una crescita del fatturato pari o superiore al 5%, rispetto al 23% dei deliberator. Inoltre, il 41% degli integrator ha ridotto del 50% e oltre il tempo necessario per aggiornare i prodotti esistenti, rispetto al 33% dei deliberator, e il 46% del gruppo degli integrator mira a entrare a far parte dell’Api economy per creare nuovi flussi di entrate, rispetto al 25% dei deliberator.

Le Api, spiega la ricerca, grazie a solide fondamenta architetturali fornite da tool di integrazione basati sul cloud, possono andare oltre alla semplice funzione di strumenti per avere accesso ai dati. Dai risultati del sondaggio emerge che gli integrator sono molto più ottimisti in merito alle proprie capacità di innovare, con il 68% che afferma di essere in grado di sviluppare rapidamente nuovi prodotti e portarli velocemente sul mercato (rispetto al 25% dei deliberator) con una maggiore scalabilità, affidabilità e personalizzazione.

Sei intervistati su dieci dichiarano che la loro azienda ha identificato i requisiti di integrazione esistenti e futuri necessari per supportare gli obiettivi di business, per poi sviluppare una strategia in linea con gli obiettivi dell’azienda, volta a eliminare gradualmente gli strumenti di integrazione più obsoleti per poi sostituirli con strumenti basati sul cloud.

“Standardizzare le integrazioni all’interno dell’impresa è un imperativo, specie per le aziende dotate di più unità e siti che hanno seguito percorsi di sviluppo diversi, utilizzando svariate tecnologie. Tuttavia questo richiede un grande sforzo di pianificazione che precede l’inizio di qualsiasi tipo di cambiamento – spiega Marco Segato, Cloud practice director di Capgemini Business Unit Italy – Le Api sono controllate, standardizzate e sicure. Questo permette alle aziende di collaborare in un modo molto più ampio di quando abbiano fatto in precedenza”.

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