SKILL GAP

Competenze digitali, l’allarme di Eit: Europa lontana dagli obiettivi

Urgente riformare la scuola, integrare le iniziative pubbliche e private e coordinare i programmi Ue. Il rischio è un gap di 6,7 milioni di specialisti nel 2030. E le big tech devono fare di più

Pubblicato il 27 Set 2022

Patrizia Licata

Eit digital skill
Fonte: Eit Digital

Sulle competenze digitali i Paesi europei sono in ritardo e questo significa un rallentamento anche della crescita delle economie, del lavoro e dell’inclusione. I dati del nuovo studio di Eit Digital (Makers & Shapers report su ‘The Future of education for digital skills”, SCARICA QUI IL REPORT) mostrano che, ai ritmi attuali, l’Unione europea non potrà raggiungere l’obiettivo di fornire competenze digitali di base all’80% della popolazione e impiegare 20 milioni di specialisti delle tecnologie digitali entro 2030, come stabilito dal Digital compass. 

Le aziende a corto di specialisti del digitale

Senza significativi aumenti degli investimenti e dell’innovazione sul lato dell’offerta formativa, l’attuale traiettoria  indica che nel 2030 solo il 64% della popolazione europea possederà almeno competenze digitali di base e solo 13,3 milioni di digital specialists saranno impiegati, con un gap di ben 6,7 milioni di lavoratori hitech rispetto all’obiettivo del Digital compass. 

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I Paesi dell’Ue si devono muovere più velocemente su due fronti: l’alfabetizzazione digitale e la formazione nelle scuole, e l’aggiornamento (upskilling) delle competenze per chi già lavora. Serve, afferma il report, riformare i programmi scolastici e universitari, migliorare l’integrazione fra iniziative pubbliche e private e aumentare il coordinamento a livello europeo.

Le big tech devono fare meglio

Se i percorsi di studio universitari devono mettersi al passo coi tempi, anche il settore privato deve fare uno sforzo in più, indica Eit, per coprire le esigenze di alfabetizzazione digitale di livello medio. Le associazioni no-profit, per esempio, conducono numerose e preziose iniziative ma rivolte per lo più alle fasce della popolazione meno privilegiate dove le skill digitali sono del tutto assenti.

D’altro lato, l’offerta dei colossi tecnologici e di altri formatori del settore privato sono troppo tarati sulle loro necessità, ovvero sulla preparazione degli specialisti con le competenze che mancano nel loro organico e sull’offerta di corsi spesso esclusivi e costosi.

Aggiornare i programmi scolastici

Per chiudere il digital skills gap, l’Europa deve modernizzare i suoi programmi per la formazione digitale nella scuola pubblica, ormai non al passo con i tempi, integrare e snellire le iniziative di formazione digitale pubbliche e private e coordinare meglio gli sforzi e gli ecosistemi a livello pan-europeo”, afferma Willem Jonker, ceo di Eit Digital.

La formazione delle competenze digitali sia di base che specialistiche è fondamentale per creare un’Europa tecnologicamente ed economicamente forte e capace di innovare nelle tecnologie chiave del futuro come l’intelligenza artificiale, la internet of things e la cybersecurity.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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