COMPETERE.EU

Competere.Eu, nasce il think tank per l’innovazione sostenibile

Via al think tank Competere.Eu che ha l’obiettivo di elaborare politiche e pratiche per lo sviluppo. “Puntiamo a stimolare la creatività italiana”. In crowdsourcing la raccolta fondi

Pubblicato il 10 Giu 2013

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Elaborare e implementare politiche e pratiche per lo sviluppo sostenibile e l’innovazione: nasce con questa mission Competere.EU il nuovo pensatoio italiano presentato questa mattina, 10 Giugno, a Roma nella sede di Piazza San Salvatore in Lauro. “L’Italia e l’Europa in generale – spiega il presidente Pietro Paganini, docente di Business Administration alla John Cabot University– hanno uno straordinario potenziale innovativo e creativo, ma inespresso. Con Competere.EU vogliamo elaborare e implementare le politiche che favoriscono l’esplosione di questa meravigliosa energia. Vorremmo contribuire a produrre soluzioni per problemi complessi. L’innovazione nasce se si stimolano creatività e curiosità. E la curiosità è il primo principio di Competere”.

Il pensatoio si distingue dagli altri think-tank per l’approccio anglosassone, agendo contemporaneamente su tre livelli: la ricerca, attraverso la diffusione di pubblicazioni e la promozione di conferenze o seminari, l’interazione con la società civile per creare consapevolezza sulle campagne che Competere metterà in campo e il confronto con il mondo politico ed istituzionale per la costruzione di percorsi politici e legislativi condivisi.

Competere.EU si reggerà sull’iniziativa volontaria di individui e gruppi che condividono uno stesso modo di operare e che vogliono contribuire ad innovare il mercato attraverso prodotti e servizi nuovi, e la società attraverso iniziative sociali sostenibili.

“Inizieremo nei prossimi giorni le proprie attività – annuncia il segretario generale Roberto Race, consulente di comunicazione strategica – con il monitoraggio su come le istituzioni e le aziende si stanno preparando alla grande sfida di Expo 2015, la presentazione di un rapporto sulla proprietà intellettuale ed un evento su come l’economia italiana potrà rilanciarsi grazie alla creazione di un mercato più attraente per i talenti e le aziende innovative, dando vita così al nuovo mercato del lavoro. La formazione è uno dei temi fondamentali. Gli innovatori passano dalla scuola.

Sarà poi grande l’attenzione sia per le aziende che lavorano in settori ad alto valore aggiunto, come l’hi-tech e la difesa, che per quelle che riescono ad innovare mondi ritenuti tradizionali come quello dell’agricoltura.

L’iniziativa dedicherà particolare attenzione anche al Mezzogiorno. “Il Mezzogiorno ha grandissime potenzialità e rappresenta al contempo un’opportunità e un rischio per l’Ue – evidenzia Paganini – Anche secondo un ragionamento pragmatico è stupido non coinvolgere il Sud d’Italia, ed in generale il Sud del mondo. Il Mezzogiorno è una delle aree d’Europa con la maggiore presenza di giovani, di cui tanti altamente scolarizzati, che se messi nelle condizioni di lavorare possono contribuire al rilancio del Paese. Bisogna però creare un contesto favorevole far ripartire la domanda interna ed il mercato del lavoro, nel caso contrario il Mezzogiorno, come altre aree del Paese che oggi sono state travolte dalla crisi, rischia di diventare una polveriera in cui la disoccupazione e la mancanza di reddito possono scatenare una vera emergenza sociale. Sud, donne, immigrati, per noi sono tutti fattori e soggetti che non possono che contribuire esponenzialmente ai processi di innovazione”.

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