LE TRIMESTRALI

Conti incerti per l’hi-tech Usa: profondo rosso per Yahoo, Netflix al ralenti

Nel secondo trimestre la compagnia guidata da Mayer perde 494 milioni di di dollari. Il re del video-streaming tiene bene su fatturato e utili, preoccupa il ritmo di espansione della rete di clienti. Ibm continua a contrarsi, ma batte le attese

Pubblicato il 19 Lug 2016

Federica Meta

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Incertezza nei conti dell’hi-tech Usa. Da una parte, peggiora il rosso di Yahoo! che conferma le difficoltà del motore di ricerca. D’altra parte, Netflix segna una buona crescita dei profitti, ma subisce una botta tremenda nel dopo-mercato con il titolo affossato dalla scarsa salita degli utenti. Continua intanto la contrazione di Ibm, che pure fa meglio delle attese.

Netflix batte le stime del mercato sugli utili, ma nel dopo mercato crolla di oltre il 15% a causa della crescita troppo debole degli abbonati. Il gruppo infatti non è riuscito a superare le sue previsioni che il trimestre scorso parlavano di 2,5 milioni di iscritti in più, che invece sono stati 1,7 milioni, portando il numero totale a 83 milioni di abbonamenti in tutto il mondo. Nel secondo trimestre dell’anno il colosso dei video in streaming ha messo a segno ricavi per 2,11 miliardi di dollari, contro gli 1,65 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Gli analisti si attendevano 2,11 miliardi di dollari.

Passando agli utili Netflix ha messo a segno 9 centesimi per azione, contro i 6 centesimi dello stesso periodo del 2015, battendo il consensus fissato a due centesimi per azione. Dall’inizio dell’anno a Wall Street le azioni del gruppo hanno perso il 14% per due motivi: da una parte i dubbi sulla tenuta del gruppo in un momento in cui la competizione sta aumentando. Dall’altra c’è il rallentamento del ritmo con il quale riesce a catturare nuovi utenti. per tranquillizzare le acque, l’amministratore delegato, Reed Hastings, aveva annunciato un paiano di investimenti di 6 miliardi di dollari in contenuti nel 2016. Facendo riferimento al mercato italiano, dove il colosso è arrivato lo scorso ottobre, Netflix menziona l’Italia tra i Paesi (Brasile, India, Messico, Giappone, Colombia, Corea del Sud, Argentina e Spagna) in cui sta lavorando a serie originale nella lingua dello stato di riferimento.

A peggiorare ancor di più la situazione ci hanno pensato le previsioni del terzo trimestre: il gruppo si attende utili per un centesimo ad azione contro le previsioni di 8 centesimi. A livello di nuovi iscritti Netflix si attende 2 milioni di persone, contro attese tra i 2,7 e i 2,85 milioni di nuovi utenti. I conti sono stati pubblicati alla chiusura di Wall Street, spingendo il titolo a cedere oltre il 15% nel dopo mercato. Nel corso della seduta di ieri il gruppo ha chiuso a in rialzo dello 0,43% a quota 98,81 dollari ad azione.

Yahoo! Nel giorno della consegna dell’ultimo round di offerte per acquistare tutto o parte di Yahoo!, la società presenta perdite per 494 milioni di dollari, in aumento rispetto ai 21,6 milioni di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente. “Continuiamo a fare progressi sul nostro piano” afferma l’amministratore delegato Marissa Mayer. “Stiamo valutando le proposte e aggiorneremo gli azionisti quando sarà prudente”. In corsa ci sarebbero fra gli altri Verizon e il fondo di private equity TPG.

Ibm chiude infine il secondo trimestre con ricavi in calo del 2,8% a 20,24 miliardi di dollari: si tratta del diciassettesimo trimestre consecutivo di contrazione, anche se i dati sono superiori alle attese degli analisti. La flessione non riguarda tutte le aree. I ricavi dei servizi clou infatti sono saliti del 30% a 3,4 miliardi di dollari. Ibm conferma un utile di 13,50 dollari per azione nel 2016, spazzando via i dubbi sul possibile effetto Brexit. “La Brexit non ha aiutato, ma da quello che abbiamo visto non cambia la nostra previsione” afferma il chief financial officer di Ibm, Martin Schroeter.

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