IL CASO

Copyright, l’Antitrust apre un’istruttoria su Meta: “A Siae offerta inadeguata”

Secondo l’Autorità la società avrebbe indebitamente interrotto le trattative per la stipula della licenza d’uso, abusando della dipendenza economica della collective society. Il presidente della Commissione Cultura della Camera, Mollicone: “Favorire in tempi rapidi accordo tra le parti”. Intanto Agcom indaga sulle webradio che violano il diritto d’autore dopo le segnalazioni di Itsright

Pubblicato il 05 Apr 2023

Domenico Aliperto

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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Meta Platforms, Meta Platforms Ireland Limited, Meta Platforms Technologies Uk Limited e Facebook Italy per accertare un presunto abuso di dipendenza economica nella negoziazione con Siae della stipula della licenza d’uso, sulle proprie piattaforme, dei diritti musicali.

I comportamenti sotto la lente dell’Antitrust

In particolare, si legge in una nota dell’Antitrust, Meta potrebbe aver indebitamente interrotto le trattative per il rinnovo del contratto scaduto eliminando, inoltre, i contenuti musicali tutelati da Siae dalle proprie piattaforme social e non avrebbe fornito alla società le informazioni necessarie per svolgere le negoziazioni nel pieno rispetto del principio di trasparenza ed equità.
Secondo l’Autorità, Meta potrebbe avere abusato dello squilibrio contrattuale di cui beneficia chiedendo a Siae di accettare un’offerta economica inadeguata, senza però fornire le opportune informazioni per valutarne l’effettiva congruità. A seguito dell’interruzione delle trattative, Meta ha eliminato dalle piattaforme social i contenuti musicali tutelati da Siae in modo che non fossero più fruibili dagli utenti. L’Autorità ritiene che l’abuso di dipendenza economica ipotizzato possa avere un impatto significativo per la tutela della concorrenza nei mercati interessati e comportare un grave danno per i consumatori.
“Tale condotta potrebbe non solo comprimere significativamente la capacità competitiva di Siae sui mercati interessati, ma anche impedire agli autori che rappresenta – parte significativa di quelli attivi in Italia – di raggiungere la categoria di utenti, sempre più ampia, che fruisce delle piattaforme social”, nota l’Antitrust. “Il comportamento di Meta potrebbe avere ripercussioni anche sugli autori rappresentati da altre società (collecting societies) e che sono contitolari dei diritti insieme ad autori tutelati da Siae. A ciò si aggiunga che l’ostacolo all’accesso dei contenuti musicali sulle piattaforme di Meta potrebbe avere effetti negativi anche per la remunerazione dei diritti connessi dei produttori di opere musicali e di tutte le altre posizioni giuridiche tutelate nell’ambito della legge sul diritto d’autore”.

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Queste pratiche abusive, sempre secondo l’Authority, potrebbero limitare in modo considerevole la possibilità di scelta dei consumatori che verrebbero privati della possibilità di fruire delle opere tutelate da Siae, componente importante dell’offerta musicale italiana e internazionale.

L’interruzione della negoziazione tra Meta e Siae, infatti, potrebbe incidere fin da subito sulle dinamiche competitive tra i diversi soggetti che compongono la filiera dei mercati dell’intermediazione dei diritti d’autore delle opere musicali. Di qui la necessità di un intervento cautelare che garantisca la riattivazione di un processo di negoziazione tra Meta e Siae nel rispetto dei principi di buona fede, trasparenza ed equità.

La soddisfazione di Siae e la risposta di Meta

“Siamo pienamente soddisfatti perché l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha condiviso le posizioni di Siae e ha valutato quale indebita l’interruzione della trattativa da parte di Meta, violando le norme in materia di abuso di dipendenza economica”. Così in una nota Salvatore Nastasi, presidente della Siae, commenta l’iniziativa. “Allo stesso tempo, è stato avviato dall’Autorità un procedimento cautelare di urgenza che dovrà portare alla riattivazione senza indugio del negoziato che Meta ha unilateralmente interrotto al fine di ottenere la piena disclosure dei dati sui suoi ricavi e poter calcolare la giusta remunerazione dei diritti d’autore. Fondamentale per noi è anche la richiesta dell’ Autorità a Meta di riattivare immediatamente i contenuti musicali che sono stati rimossi danneggiando gli autori ed editori italiani”, prosegue Nastasi, che ricorda come domani sia previsto “un incontro presso il Ministero della Cultura nel quale ci confronteremo con la consueta trasparenza, con l’auspicio di pervenire a un’equa soluzione in tempi brevi”.

Mollicone: “Agire in tempi rapidi per accordo fra le parti”

Il Presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, spiega che “la decisione dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato di avviare un’istruttoria nei confronti di Meta per accertare un presunto abuso di dipendenza economica nella negoziazione con Siae conferma la necessità di favorire in tempi rapidi un accordo tra le parti, a tutela della creatività nazionale, evitando squilibri, nel pieno rispetto dei principi della direttiva copyright. Posizioni emerse, nel rispetto del libero mercato, già in commissione Cultura e Trasporti che per prime hanno audito Siae, Meta e Agcom. Ancora una volta le commissioni parlamentari si confermano all’avanguardia nel trattare i temi di propria competenza che sono di più stretta attualità”.

Meta, dal canto suo, dichiara che “siamo pronti a collaborare per rispondere alle richieste dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato. Tutelare i diritti d’autore di autori e artisti è per noi una priorità assoluta, per questo rimaniamo impegnati nel raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti”, ha commentato la notizia un portavoce della società.

L’intervento di Agcom nei confronti delle webradio

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha invece avviato alcuni procedimenti istruttori nei confronti delle prime webradio per violazione delle norme del diritto d’autore. “Le emittenti oggetto del provvedimento hanno, infatti, utilizzato il repertorio musicale degli artisti e dei produttori mandanti Itsright, senza corrispondere i diritti connessi loro dovuti”, si legge in una nota di Itsright, società di collecting indipendente che gestisce, in Italia e all’estero, i compensi per i diritti connessi, dovuti per la pubblica diffusione di musica registrata. Ad oggi rappresenta più di 170 mila artisti e oltre 500 produttori discografici. .

“Più volte Itsright ha contattato le web radio oggetto dei procedimenti invitandole a regolarizzare la propria posizione, accertato il massiccio utilizzo illegale di registrazioni discografiche appartenenti al catalogo dei propri artisti e produttori. Ogni tentativo di dialogo è stato respinto. Tempestivo è stato il sostegno di Agcom che, tra le proprie attività, ha il potere di intervenire a tutela dei diritti d’autore e dei diritti connessi attraverso procedure di enforcement”.

Il provvedimento ha indotto alcune di queste webradio a contattare Itsright per sottoscrivere la licenza per l’utilizzo legale di musica. Per le altre resta aperto il procedimento.

“Ringraziamo Agcom per l’efficace azione approntata non solo per rispondere alle specifiche situazioni denunciate, ma anche per diffondere nel mercato una cultura di rispetto della legalità. Si tratta di un supporto importante per superare situazioni di impasse come queste: quando ci troviamo di fronte a utilizzatori che si rifiutano categoricamente di negoziare e continuano imperterriti a utilizzare i brani dei nostri artisti e produttori senza autorizzazione”, commenta Gianluigi Chiodaroli, Presidente di Itsright. “Fortunatamente non è sempre così. Attualmente sono più di 100 le webradio tra amatoriali, commerciali e istituzionali che trasmettono musica con regolare licenza e hanno condiviso con noi un percorso di dialogo costruttivo”.

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