IL CASO

Criptovalute, Unicredit chiarisce: “Nessuno stop alle transazioni per i clienti”

La banca mette fine all’equivoco nato da un tweet: “Non effettuiamo attività di investimento in valute virtuali, ma non inibiamo i nostri utenti dal farlo. Ferme restando le raccomandazioni sui rischi associati a questi strumenti”

Pubblicato il 14 Gen 2022

A. S.

unicredit

“Confermiamo che UniCredit attualmente non effettua alcuna attività di investimento in criptovalute. Va però chiarito che UniCredit non inibisce assolutamente ai propri clienti transazioni di compravendita in valute virtuali, ferme restando le raccomandazioni sui rischi associati a questi strumenti. Ci scusiamo per l’eventuale fraintendimento”.

Con questo statement pubblicato su Twitter l’istituto bancario mette fine al malinteso che l’aveva riguardato negli ultimi giorni, per la precisione da quando, il 7 gennaio, aveva pubblicato un altro post da cui aveva avuto origine il misunderstanding. Intervenendo in una discussione tra utenti, la banca aveva puntualizzato che “le  attuali policy di Gruppo vietano relazioni con controparti emittenti valute virtuali o che agiscono da piattaforme di scambio”, ingenerando l’equivoco che ai clienti UniCredit fossero precluse le compravendite in valute virtuali.

In realtà la posizione dell’istituto è allineata a quella adottata da Banca d’Italia a tutela dei risparmiatori: proprio su questo argomento Bankitalia aveva pubblicato insieme a Consob un documento in cui si mettevano in guardia gli utenti avvertendoli degli “elevati rischi connessi all’operatività in cripto-attività, che può comportare la perdite integrale delle somme di denaro utilizzate”. A motivare questa lettura il fatto che non esista ancora un quadro di regole unico in Europa a regolare il settore, né sia prevista un’attività di regolazione e controllo affidata a un’autorità di vigilanza.

In una pagina del proprio sito Unicredit pubblica in modo più esteso la propria posizione sugli investimenti in criptovalute: “UniCredit attualmente non effettua alcuna attività di investimento in criptovalute (valute virtuali) né per conto dei propri clienti, né per conto proprio – si legge nel documento online – UniCredit offre consulenza e propone diversi prodotti e servizi di investimento basandosi sulle caratteristiche di ciascun cliente”.

Poi l’istituto richiama anche le linee guida delle autorità di supervisione europee, che sottolineano come le valute virtuali siano “prodotti ad alto rischio e per questo non sono adatte a scopo di investimento, risparmio e/o piani di pensione integrativa”, che “le valute virtuali e il loro cambio, nel caso in cui i clienti possano fare trading, non sono regolati da leggi dell’Unione Europea”, e che “Alcune operazioni di cambio tra valute virtuali sono state soggette a problemi di liquidità e di operatività, con clienti impossibilitati ad acquistare e vendere valute virtuali nel momento in cui desideravano farlo e/o costretti a subire perdite a causa della volatilità dei prezzi”.

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