E-COMMERCE

Da Amazon assist ai piccoli negozi in Israele, terremoto per la Gdo

La società apre la sua piattaforma e i servizi di logistica agli store locali. I grandi magazzini crollano in Borsa: il gigante Azrieli è arrivato a perdere fino al 3,4% e Fox fino al 10%

Pubblicato il 02 Mag 2019

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Brutto momento per i centri commerciali e grande distribuzione in Israele. Amazon ha aperto ai negozianti locali e la Borsa punisce le catene locali Infatti con una lettera il gigante dell’e-commerce Amazon ha informato i negozianti israeliani che possono utilizzare direttamente la sua piattaforma online per vendere direttamente ai loro clienti israeliani.
È un invito insomma a unirsi al programma che permette ai negozi e alle imprese locali di vendere direttamente ai clienti utilizzando la piattaforma e la logistica di Amazon.

«Questo nuovo servizio – hanno dichiarato a Reuters degli esperti locali – è un’aggiunta positiva all’attuale esperienza di acquisto di Amazon per i clienti israeliani, dato che offre loro una consegna più rapida ed economica, offrendo anche una ottima opportunità per le imprese locali israeliane di far crescere le loro attività su Amazon».
La notizia dell’espansione pianificata da Amazon in Israele ha provocato un piccolo terremoto fra i grandi rivenditori locali e i centri commerciali israeliani.

Il titolo del gruppo Azrieli, che possiede 13 centri commerciali in Israele, ha perso l’1% mercoledì dopo aver perso il 3,4% martedì. Il titolo del gruppo Fox invece è diminuito dell’1,5% dopo una caduta di quasi il 10% di martedì.
Su questo argomento c’era già stata molta speculazione sui media israeliani. Secondo alcuni Amazon intendeva espandersi ulteriormente nel Paese aprendo un centro di logistica locale poiché molti israeliani ordinano già dai siti di Amazon negli Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania.

Con il costo della vita alta, siti come Amazon sono diventati sempre più popolari in Israele poiché gli ordini inferiori a 75 dollari sono esenti da tasse, e gli ordini fino a 500 dollari sono esenti da tasse doganali.
I giornali hanno anche riferito che Amazon ha iniziato a sviluppare un sito web locale in ebraico e stava cercando traduttori e redattori specializzati nella traduzione tra l’ebraico e l’inglese.

L’azienda, nella lettera anticipata da Reuters, ha affermato che i clienti al di fuori degli Stati Uniti potranno acquistare prodotti dai venditori israeliani quando questi abiliteranno la consegna locale.
Ilanit Scherf, responsabile della ricerca presso la società di brokeraggio Psagot, ha detto a Reuters che le piccole imprese dovrebbero trarre beneficio dalla piattaforma di Amazon, che le colloca per la prima sulla mappa e offre loro una base di marketing più ampia e la possibilità di raggiungere clienti in passato irraggiungibili a causa dei costi elevati degli affitti nei centri commerciale.

«Amazon – ha detto Scherf – vede Israele come un obiettivo importante, data la crescita economica locale, il livello e il tipo di consumi e la capacità di ampliare il suo raggio di affari in questa parte del mondo grazie anche allo sviluppo dei commercianti locali».

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