INTERNET OF THINGS

Da Intel un cervello per le vending machine

Annunciata una nuova architettura per rendere i distributori automatici intelligenti e connessi alla Rete. In arrivo sistemi di pagamento elettronico, nuove interfacce multisensoriali e inedite modalità di e-commerce

Pubblicato il 08 Mag 2014

Domenico Aliperto

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Non è un caso che Intel abbia scelto proprio Venditalia, la fiera tricolore delle vending machine (i distributori automatici) di scena a Milano fino al 10 maggio, per annunciare un’architettura specificamente dedicata a questi dispositivi. Pochi lo sanno, ma in effetti la tecnologia italiana nel campo della distribuzione automatica è stata all’avanguardia fin dalle origini, complice la necessità nazional-popolare di poter bere un caffè come si deve sempre e ovunque. Ed è quindi intuibile come sul piano non solo della qualità dei prodotti erogati, ma anche sulle esigenze di usabilità, aggiornamento e comunicazione per il rifornimento e la manutenzione delle macchine, il nostro mercato sia un punto di riferimento.

La prossima frontiera? Avere dispositivi che ottimizzino ulteriormente la condivisione delle informazioni con i centri di stoccaggio e distribuzione, che permettano transazioni anche con i moderni sistemi di pagamento elettronico in tutta sicurezza e, perché no, che rendano più gradevole l’esperienza d’uso – pardon, di consumo – dei clienti, estendendo la vendita a referenze che non siano solo bevande calde, lattine o snack e trasformando infine i distributori in veri e propri strumenti di marketing. Per fare tutto questo, bisogna però renderli intelligenti. Ed è qui che entra in gioco Intel.

Inglobando il progetto all’interno del proprio piano di sviluppo e integrazione dell’Internet of things, il colosso americano dei microprocessori intende essere ovunque ci sia un oggetto capace di eseguire dei calcoli. E il futuro delle “macchinette” (molto probabilmente non le chiameremo mai più così), come detto, promette molto bene in questo senso. Rod O’Shea direttore Intel EMEA, Internet Of Things Group di Intel Corporation, ha spiegato a Venditalia che la nuova soluzione, l’Intel Reference Design for Intelligent Vending, contiene sia i componenti hardware sia i software necessari per progettare i futuri distributori automatici o aggiornare quelli già disponibili. “Il processore di serie gestisce le funzioni dei tradizionali controller VMC e rende funzionali i sistemi dotati di connettività Ethernet o wireless a banda larga con il mondo esterno, oltre a fornire la potenza di elaborazione necessaria per distribuire i già citati servizi emergenti”. I partner di Intel in questo nuovo progetto sono Advantech, SAP, Promate, Ingenico e Cantaloupe Systems.

Per entrare più nello specifico, le vending machine del futuro saranno dotate di telecamere per raccogliere i cosiddetti anonymous demographics (ovvero i dati anagrafici relativi a sesso, età, corporatura) in base ai quali diventa più semplice identificare i bacini di utenza e predisporre un’offerta mirata. Non solo: oltre alle interfacce touch screen, i nuovi dispositivi proveranno a coinvolgere l’utente attivando tutte le sfere sensoriali (persino quelle olfattive) e attivando messaggi o vere e proprie informazioni pubblicitarie in base al tipo di acquisto. Il rifornimento e, laddove possibile, la calibrazione dei prezzi in base all’effettiva disponibilità dei prodotti saranno agevolati dall’introduzione dei data analytics. Sul fronte dei pagamenti elettronici vedremo sistemi basati sui QR code, ma anche soluzioni di tipo Nfc, che rappresenteranno solo la punta di diamante delle molte cose che si potranno ottenere grazie all’interazione smartphone-vending machine.

Posto che il comune denominatore di tutte queste attività, ça va sans dire, è la parola sicurezza, gettando lo sguardo un po’ più in là c’è già chi ipotizza infatti nuove forme di e-commerce per prodotti più voluminosi e di maggior valore delle classiche referenze da distributore automatico: l’acquisto di capi d’abbigliamento, elettronica di consumo o anche prodotti di pregio come bottiglie di vino potrà per esempio essere effettuato da remoto (smartphone e Pc), mentre il ritiro avverrà proprio presso macchine di nuova concezione. A proporre questa soluzione è – a riprova della preparazione italiana sul tema – Warehouse In a Box, start up siciliana partita tre anni fa, che si è aggiudicata oggi l’Intelligent vending competition, il concorso internazionale indetto da Intel per premiare le idee più innovative in questo nuovo campo d’azione. Per chi si sta chiedendo se sarà risolto anche l’annoso problema di quando la tanto agognata busta di patatine si incastra a mezz’aria e il distributore ci saluta col suo impassibile “Arrivederci e grazie”, niente paura: pare proprio che le nuove smart vending machine saranno persino in grado di accorgersi dell’effettiva erogazione del prodotto. E questa sì che è una rivoluzione.

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