LO STUDIO

Dall’auto alla casa l’Internet of Things conquista le assicurazioni

Polizze su misura, costi ridotti, maggiore capacità di prevedere i rischi: gli assicuratori d’auto, ma anche di altri settori, integrano sempre più spesso nella loro attività device connessi e analisi dei dati

Pubblicato il 21 Ott 2015

Patrizia Licata

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Anche gli assicuratori d’auto possono proficuamente usare la Internet of Things per il loro business; anzi, società americane come Progressive, Allstate e State Farm sfruttano già la IoT per monitorare le abitudini dei loro assicurati, raccogliendo dati che rivelano quanto spesso usano la macchina, per quanto tempo guidano e in quali orari della giornata, addirittura le variazioni nella velocità del loro veicolo. Questi dati e la loro analisi possono aiutare le società assicuratrici ad abbattere i costi grazie a una migliorata capacità di valutare i livelli di rischio dei loro clienti mentre i consumatori possono aspettarsi di pagare premi meno alti, sempre che guidino con prudenza.

I sistemi più utilizzati per monitorare le abitudini di guida, si legge nel più recente studio di BI Intelligence, sono quelli basati sulle chiavette per la diagnostica di bordo (On Board Diagnostic dongles), che mandano dati sulle abitudini del conducente direttamente all’assicuratore. Queste “chiavette” con porta Usb sono inserite nella macchina sotto il volante e connesse in Rete. BI Intelligence stima che ci sono già 155 milioni di veicoli circolanti in Nord America compatibili con i kit di diagnostica di bordo e il loro numero salirà perché il parco macchine continua ad essere rinnovato.

Lo studio di BI Intelligence esamina l’impatto della IoT sull’industria assicurativa analizzando in particolare i mercati assicurativi degli Stati Uniti e i modi in cui gli assicuratori integrano i device della IoT nella loro attività. Tutti i settori sono indagati, non solo le assicurazioni auto, ma anche sulla vita, sulla salute o sulla proprietà; tuttavia le assicurazioni d’auto sono quelle che più spesso adottano il modello assicurativo usage-based (USI): entro il 2020, più di 50 milioni di automobilisti statunitensi avranno provato l’assicurazione UBI, che permette, potenzialmente, di abbassare il premio.

Al tempo stesso la IoT aiuta gli assicuratori a ridurre i rischi e mitigare i costi: per esempio, le società che assicurano le case negli States spingono i loro clienti a installare device connessi che avvisano di potenziali pericoli per la proprietà. Inoltre, l’analisi basata sulla IoT può essere usata per prevedere eventi futuri, come emergenze meteo; gli assicuratori avvertono i clienti e cercano di contenere i danni, oppure preparano polizze più in linea con i profili di rischio.

BI Intelligence nota anche che le società di assicurazioni sulla proprietà impiegano in misura crescente i droni per valutare i danni dopo un incidente: la società di consulenza Cognizant stima che i droni renderanno più efficiente del 40%-50% il lavoro dei periti che valutano i danni per le assicurazioni.

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