Dall’hi-tech gli strumenti contro le frodi assicurative

Pubblicato il 03 Lug 2009

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Sembra finita la lunga fase di crescita del mercato assicurativo
responsabilità civile auto in Italia: i premi sono aumentati di
circa il 28% negli anni 2000-2007, con una diminuzione 2007-2006
dell’1%, più accentuata nelle regioni settentrionali (-1,8%). Si
confermano infatti le forti differenze nelle macroaree geografiche:
nel Meridione i premi RC auto sono cresciuti nel 2000-2007 del
43,8%, rispetto al +18,5% delle regioni settentrionali e al +32,1%
di quelle centrali. Ma tali differenze, e le inefficienze del
sistema assicurativo da cui esse derivano, potrebbero essere presto
debellate grazie alle nuove tecnologie, con relativi benefici agli
assicurati.

Sono alcuni dei dati che emergono da una ricerca condotta da
Antonio Coviello, ricercatore presso l’Istituto di ricerche sulle
attività terziarie del Consiglio Nazionale delle Ricerche di
Napoli (Irat-Cnr) e docente di Marketing assicurativo nella Seconda
Università di Napoli, pubblicata nel volume ‘L’utilizzo delle
tecnologie avanzate nel settore assicurativo’ (Giappichelli
editore), che sarà presentato a Roma presso la sede centrale del
Cnr (p.le Aldo Moro, 7) domani, giovedì 2 luglio, alle ore 15,30.
All’incontro parteciperanno, tra gli altri, Alberto de Gaetano
dell’Ania (l’Associazione che riunisce le imprese
assicuratrici), Carmine d’Antonio dell’Isvap (l’Istituto di
vigilanza sulle assicurazioni), Stefano Caldoro, deputato della
Commissione Università e ricerca ed il Sottosegretario
all’Economia e finanza, Nicola Cosentino.

Il volume – che si avvale della prefazione di Fabio Cerchiai,
presidente Ania-Abi (la neonata federazione tra imprese
assicuratrici e bancarie), e dei contributi di circa 20
personalità del settore – individua il fattore cruciale per
l’evoluzione del sistema assicurativo nell’innovazione e in
particolare nella diffusione capillare delle tecnologie di bordo
(GPS per il posizionamento, GPRS/GSM per la trasmissione,
accelerometri elettronici ad alta precisione) e dei nuovi servizi
internet based. “La telematica assicurativa – spiega Coviello –
consente la profilazione-personalizzazione delle polizze RC auto
sulla base di parametri quali percorrenze per km, tipo di strada,
notte/giorno e dinamica dei sinistri, rilevati dalla ‘Clear
Box’ montata sull’auto, riducendo il peso dei parametri
standard quali età, residenza e sesso”.

Un sistema innovativo che permetterà alle compagnie di contrastare
le frodi e aumentare la produttività nelle aree geografiche che ne
sono più flagellate, a vantaggio proprio e dei clienti. Il
fenomeno criminoso nella RC auto – secondo i dati Isvap 2007 –
incide a livello nazionale per il 2,54% del numero dei sinistri,
per un importo di 289 milioni di euro, pari al 2,27% del valore
complessivo dei risarcimenti e all’1,59% sui premi.
Un’incidenza molto differenziata a livello territoriale, che
tocca punte quali quella della provincia di Napoli – dove
rappresenta il 15,18% dei sinistri, il 12,88% dei risarcimenti e
l’8,82% dei premi – contro Milano e Firenze dove raggiunge in
numero lo 0,89% e lo 0,6-0,8% di risarcimenti e premi.
“Tale fenomeno determina a sua volta l’inefficienza delle
strutture liquidative, particolarmente nell’Italia meridionale,
limitando anche la crescita del mercato dell’e-insurance”,
prosegue Coviello. Il numero totale dei ‘punti di contatto per la
liquidazione dei sinistri’ sul territorio nazionale, al 31
dicembre 2007, è sceso a 5.227 con una riduzione del 3,8% rispetto
al 2006, toccando nell’Italia meridionale il -5,1% rispetto
all’Italia centrale (-4,8%), settentrionale (-3,7%) e insulare
(-0,2%). Ne consegue l’aumento del numero medio di utenti serviti
da ciascun “punto di contatto”, passato a 9.011 veicoli
rispetto a 8.513 nel 2006 (6.624 del 2003). Anche in tal caso
l’area geografica con i rapporti più elevati resta l’Italia
meridionale, 12.861 veicoli circolanti per ogni “punto di
contatto”, e la Campania, dove si sfiorano i 20 mila veicoli.
Inevitabilmente, anche il carico medio di sinistri per addetto è
cresciuto, a livello nazionale, da 799 nel 2006 a 778 nel 2007
(carico di lavoro maggiore per la Campania: 1.450), con intuibili
ricadute negative sulla qualità del servizio.

A sua volta, anche l’indicatore sinistri-reclami evidenzia nel
2004–2007 una netta differenza fra l’Italia settentrionale,
pari nel 2007 a 1.318,2 (dunque in miglioramento rispetto ai
1.158,3 del 2004), rispetto all’Italia meridionale: 216,7 contro
i 232,1 nel 2004. I provvedimenti ingiuntivi emessi dall’Isvap
hanno riguardato per 2.031 casi, pari all’88,8%, violazioni delle
norme sui tempi di liquidazione dei sinistri, per un importo
complessivo di 26 milioni di euro.
“L’e-insurance è quindi l’occasione per le imprese italiane
di ripensare le strategie di business”, conclude il ricercatore,
“per accrescere tempestività ed esaustività delle informazioni
ed efficienza ed efficacia della gestione. Solo gli investimenti in
tecnologie sulle strutture organizzative e di controllo
permetteranno di cogliere le opportunità generate dalla ripresa
del mercato finanziario unico europeo”.

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