Aruba ed Exa Infrastructure hanno attivato un nuovo Point of Presence (PoP) presso l’Hyper Cloud Data Center di Aruba a Roma. L’annuncio è stato dato ieri in occasione di Nam 2025, l’evento annuale organizzato da Namex, il principale Internet Exchange Point del Centro Italia.
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Nuovi collegamenti fino a 400 Gbps
Grazie a questo nuovo PoP, si legge in una nota, il data center campus IT4 di Aruba è ora direttamente connesso alla rete globale di Exa Infrastructure attraverso due collegamenti diversificati in fibra ottica ad alta capacità, che garantiscono massima sicurezza, continuità operativa e resilienza. “I collegamenti, capaci di raggiungere velocità fino a 400 Gbps, sono progettati per supportare le esigenze di connettività più avanzate, dalle grandi aziende tecnologiche ai fornitori di servizi cloud e agli operatori internazionali”, spiega Aruba. “L’attivazione di questo PoP rappresenta un ulteriore passo per rafforzare Roma come nodo strategico nella rete digitale globale. I clienti che scelgono l’Hyper Cloud Data Center possono infatti contare su connessioni ad alte prestazioni verso la rete internazionale di Exa Infrastructure”.
La partnership con Exa Infrastructure
Exa Infrastructure è un operatore internazionale che possiede e gestisce oltre 155mila km di rete in fibra in 37 paesi, inclusi sei cavi transatlantici che collegano Europa e Nord America. Con sedi principali a Londra, Exa supporta la domanda crescente di connettività ad alta capacità e bassa latenza, offrendo soluzioni mission-critical per governi, grandi imprese, aziende tech, servizi finanziari, gaming e broadcasting.
“L’attivazione del nuovo Point of Presence di Exa Infrastructure rappresenta un tassello fondamentale nella costruzione di un ecosistema digitale sempre più connesso, resiliente e performante”, commenta Andrea Colangelo, Director of Network Infrastructure di Aruba. “Questo tipo di integrazione tra infrastrutture data center e reti di ultima generazione è essenziale per attrarre realtà internazionali e abilitare servizi innovativi sul territorio, rafforzando il ruolo di Roma come snodo tecnologico nel Mediterraneo”.
Le caratteristiche del campus romano di Aruba
La realizzazione dell’Hyper Cloud Data Center è stata possibile grazie all’esperienza consolidata di Aruba nella progettazione e costruzione di infrastrutture ad alta tecnologia. Tutti i data center del gruppo sono di proprietà e sono stati costruiti internamente, sfruttando le competenze del team di ingegneri ed esperti, che garantiscono standard elevati di efficienza, sicurezza e flessibilità. La modularità delle strutture consente ad Aruba di adattarsi rapidamente alle esigenze specifiche dei clienti, offrendo soluzioni personalizzate che vanno dalla co-location di singoli rack a intere sale dedicate.
In particolare, il campus IT4, situato nel Tecnopolo Tiburtino della capitale, si estende su una superficie di 74mila m² e, a regime, potrà ospitare fino a cinque data center indipendenti, con una capacità IT complessiva di 30 MW e livelli di ridondanza fino a 2N o superiori, sinonimo di massima affidabilità e continuità del servizio. Il primo data center del campus, Dc-A, è già operativo e ha ottenuto la certificazione Ansi/Tia-942-C Rating 4 Constructed Facility, che attesta l’aderenza ai più alti standard internazionali in termini di progettazione e costruzione.
L’infrastruttura di livello hyperscaler è stata progettata per soddisfare le esigenze sia di aziende di piccole dimensioni che di hyperscaler e Pubblica Amministrazione, offrendo soluzioni scalabili e flessibili. L’intero sito, d’altra parte, è collegato ai data center Aruba di Arezzo (IT1 e IT2) e Bergamo (IT3) attraverso una moderna rete backbone con ridondanza avanzata, che assicura prestazioni superiori e la massima continuità dei servizi.
Il campus, con il suo approccio carrier neutral, permette ai clienti di scegliere in totale autonomia la soluzione di connettività che meglio risponde alle loro esigenze, accedendo a servizi di rete affidabili e ad alte prestazioni. L’attivazione di un Point of Presence (PoP) di Namex e la collaborazione con Sparkle, che ha installato un punto di presenza del cavo BlueMed, trasformano Roma in un nodo centrale di connettività globale, collegando Europa, Africa, Medio Oriente e Asia.