Data center in tilt, costi fino a 11mila dollari al minuto

Uno studio congiunto di Emerson Network Power e Ponemon Institute quantifica le spese a carico di Tlc service provider e operatori di e-commerce nei casi di interruzioni dei servizi erogati. In gioco produttività e guadagni ma anche dati sensibili e immagine

Pubblicato il 17 Mag 2011

Ammontano a oltre 5.000 dollari al minuto, con punte di 11.000
dollari, i danni economici generati da un imprevisto guasto nel
data center, danni dovuti alla perdita di guadagni e produttività,
ma anche alla compromissione dei dati e della fiducia degli
stakeholder e alle ripercussioni legali, come rileva uno studio
congiunto di Emerson Network Power e del Ponemon Institute.

Le interruzioni nel funzionamento dei data center non sono rare,
sottolineano gli analisti: il 95% delle aziende americane ha subito
almeno un guasto imprevisto negli ultimi due anni e la maggior
parte dei professionisti che lavora nei data center afferma che
sono spesso dovuti a metodi di gestione e investimenti inadeguati
che impediscono di prevenire o rispondere prontamente alla rottura
nella continuità del servizio.

Emerson Network Power (divisione della Emerson) e il Ponemon
Institute hanno realizzato lo studio sul funzionamento e la
gestione dei data center intervistando oltre 450 professionisti dei
data center con sede negli Stati Uniti e conducendo un’analisi di
41 data center indipendenti di diversi segmenti industriali grandi
almeno 2.500 piedi quadrati (quasi 900 metri quadrati), allo scopo
di calcolare costi diretti e indiretti delle interruzioni del
servizio.

Ne emerge che se il data center va completamente in tilt, con un
tempo di ripristino medio delle operazioni di 134 minuti, il costo
per l’azienda di queste oltre due ore di black-out è di circa
680.000 dollari. Ma per le aziende con modelli di guadagno che
dipendono esclusivamente dalla capacità dei data center di fornire
servizi It e di networking – come i telecommunications service
provider e le società dell’e-commerce – un singolo evento può
arrivare a costare, nel caso peggiore, 1 milione di dollari, più
di 11.000 dollari al minuto.

“Oggi le aziende dipendono sempre più pesantemente dai sistemi
It e dalla loro capacità di supportare le applicazioni più
strategiche per il business: per questo un singolo evento che
interrompe il servizio può colpire significativamente la
profittabilità e- in casi estremi – la viabilità di
un’impresa”, afferma il Prof. Larry Ponemon, presidente e
fondatore del Ponemon Institute, centro di ricerca focalizzato sui
temi della privacy, protezione dati e codici di comportamento
aziendali per l’information security. “Un’infrastruttura per
data center non correttamente gestita causerà ricorrenti eventi di
downtime producendo significative perdite finanziarie nonché danni
permanenti alla reputazione dell’azienda”.

I professionisti che gestiscono i data center lamentano la carenza
di risorse per una gestione ottimale: il 57% ritiene che la maggior
parte degi guasti avrebbe potuto essere prevenuta e solo il 37%
pensa di avere a disposizione tutte le risorse necessarie per
rimettere rapidamente in funzione il data center in caso di
problemi.

“I guasti producono una molteplicità di costi ricorrenti, da
quelli diretti legati al compito di trovare le cause del guasto e
risolverlo a quelli indiretti associati con l’interruzione di
attività business-critical”, aggiunge Peter Panfil, vice
president e general manager della unit Power nord-americana di
Emerson Network Power. “Ridurre al minimo i rischi di guasti
richiede degli investimenti, ma questi sonocompensati dal tempo e
dai soldi che si risparmiano mantenendo il più possibile
l’efficienza del data center”.

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