Data center al centro della trasformazione digitale globale. La Telecommunications Industry Association (Tia) ha annunciato l’avvio di una nuova iniziativa per definire uno standard internazionale dedicato alla qualità dell’infrastruttura fisica dei data center. L’obiettivo è creare un framework condiviso che garantisca affidabilità, sostenibilità e coerenza operativa in un mercato in rapida espansione, trainato da AI, cloud computing e servizi digitali.
Secondo McKinsey & Company, la domanda globale di data center triplicherà entro il 2030, con una crescita annua del 20–25% solo negli Stati Uniti. Per soddisfare questa richiesta, saranno necessari 6,7 trilioni di dollari di investimenti globali, di cui 5,2 trilioni destinati ai data center AI-ready. In questo scenario, l’assenza di standard condivisi rappresenta un rischio concreto per la tenuta e l’efficienza dell’intero ecosistema digitale.
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Il ruolo di Google e la visione della Tia
A sostenere l’iniziativa c’è Google, che ha ufficialmente aderito al QuEST Forum della Tia. “Oltre alla domanda, la complessità fisica dei data center aggiunge un ulteriore livello di urgenza,” ha dichiarato Gino Tozzi, Global Head of Data Center Infrastructure Quality di Google. “Server, sistemi di rete, storage, generatori e torri di raffreddamento devono operare in sinergia. Un framework unificato garantirà che questi elementi funzionino insieme in modo fluido.”
Il ceo della Tia, Dave Stehlin, ha sottolineato la natura collaborativa del progetto: “La nostra missione è riunire l’industria Ict per creare standard che risolvano problemi concreti. Questo è il momento giusto per agire e costruire un modello pratico per l’adozione globale.”
Anche Omnex, partner accreditato per la formazione Tia, partecipa attivamente. Il Cto Chad Kymal ha evidenziato il ruolo strategico dei data center come “spina dorsale dell’economia digitale”, ribadendo l’impegno dell’azienda nel contribuire con la propria esperienza trentennale nella definizione di sistemi di gestione della qualità.
Un framework per la qualità: obiettivi e impatti
Il nuovo Data Center Quality Standard sarà inizialmente focalizzato sull’infrastruttura fisica. L’intento è quello di fornire un linguaggio comune per operatori, clienti, regolatori e partner; snellire i processi di qualificazione dei fornitori, riducendo ridondanze e costi; garantire performance coerenti in tutto il settore, con attenzione a affidabilità, sostenibilità e gestione del ciclo di vita.
Come ha spiegato Mike Regan, VP Business Performance della Tia, il QuEST Forum metterà a disposizione oltre vent’anni di esperienza nella creazione di standard certificabili e orientati ai processi, capaci di migliorare in modo misurabile la qualità dei prodotti e dei servizi. La bozza dello standard sarà disponibile per la revisione pubblica nel corso del 2026, ma il lavoro è già iniziato.
Italia, un mercato in fermento: investimenti e nuovi hub regionali
Il tema della data center quality è particolarmente rilevante anche per il mercato italiano, che sta vivendo una fase di espansione senza precedenti. Qui la capacità installata dei data center è destinata a crescere del 600% entro il 2031, con investimenti che si concentrano su nuovi hub regionali e infrastrutture ad alta efficienza energetica.
Il report dedicato evidenzia come Milano, Roma, Torino e Bologna stiano diventando poli strategici per l’hosting e il cloud, grazie alla presenza di operatori internazionali e all’interesse crescente da parte di investitori istituzionali. La spinta arriva anche dalle esigenze di sovranità digitale, che richiedono infrastrutture locali capaci di garantire sicurezza, compliance e resilienza. In questo contesto, l’adozione di uno standard globale come quello proposto dalla Tia potrebbe rappresentare un fattore abilitante per l’attrazione di capitali, la qualificazione dei fornitori e la competitività del sistema Paese.
Qualità come leva per sostenibilità e fiducia
La definizione di un Data Center Quality Standard non è solo una questione tecnica. È una risposta strategica alla necessità di costruire fiducia tra stakeholder, clienti e istituzioni. In un settore dove uptime, efficienza energetica e gestione del ciclo di vita sono determinanti, la qualità diventa un asset competitivo.
La sostenibilità è un altro pilastro. I data center consumano enormi quantità di energia e risorse. Uno standard che integri criteri ambientali e di gestione responsabile può contribuire a ridurre l’impatto ecologico e a favorire modelli di business più etici e trasparenti.
Verso una governance globale della qualità
L’iniziativa della Tia si inserisce in un più ampio movimento verso la governance globale delle infrastrutture digitali. In assenza di regole condivise, il rischio è quello di una frammentazione che ostacola l’interoperabilità, aumenta i costi e riduce la resilienza. La partecipazione di attori come Google, Omnex e altri membri del QuEST Forum è un segnale forte: il settore è pronto a collaborare per costruire standard evolutivi, capaci di adattarsi alla velocità dell’innovazione.
Per l’Italia, che si affaccia con decisione sul mercato dei data center, questa è un’opportunità per agganciarsi alle best practice internazionali, valorizzare le competenze locali e contribuire attivamente alla definizione di un futuro digitale più sicuro, sostenibile e inclusivo.