LO STUDIO

Dati rubati, alle aziende italiane costano 2 milioni di dollari all’anno

Ricerca Emc-Vanson Bourne: la somma arriva a 2,5 milioni se si considerano anche le interruzioni inattese di sistemi informatici, che hanno messo sotto scacco il 46% delle imprese tricolore

Pubblicato il 28 Giu 2016

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Gli attacchi informatici che hanno causato la perdita di dati aziendali sono costati a ogni società italiana in media due milioni di dollari nell’ultimo anno. Ma la cifra cresce fino a superare i 2,5 milioni di dollari se si considerano anche le perdite derivanti dalle interruzioni operative dei sistemi informatici.

Sono i numeri che emergono dalla ricerca Emc Global Data Protection Index, condotta da Vanson Bourne, che ha intervistato 2.200 decision maker IT di medie e grandi aziende di 18 Paesi. A livello mondiale, la cifra derivante dal verificarsi di questi due fattori critici si attesta, sempre in media, su valori decisamente più bassi: 914mila dollari di media a impresa.

Secondo lo studio in Italia il 46% delle aziende ha dovuto affrontare interruzioni dei propri sistemi informatici nel corso degli ultimi 12 mesi, mentre il 21% ha subito criticità derivanti da perdita dei propri dati sensibili.

Lo studio dimostra anche che mentre le organizzazioni hanno saputo ridurre i rischi nelle aree più tradizionali legate alla perdita di dati – si legge in una nota di Emc – sono del tutto impreparate ad affrontare le nuove minacce emergenti. Rispetto alla precedente edizione dell’Emc Global Data Protection Index, realizzata nel 2014, sono il 13% in più le aziende che dichiarano di aver subito una perdita di dati o una interruzione del business nell’ultimo anno di attività.

I nostri clienti stanno affrontando la rapida evoluzione dello scenario legato alla data protection su diversi fronti, sia con l’obiettivo di proteggere ambienti di cloud computing moderni, sia con l’obiettivo di affrontare cyber attack di grande portata. Il nostro studio mostra che molte aziende sono ancora poco consapevoli del potenziale impatto di questo fenomeno e hanno difficoltà a pianificare azioni concrete, fatto che di per sé rappresenta un’ulteriore minaccia intrinseca – afferma David Goulden, Chief Executive Officer, EMC Information Infrastructure – In qualità di leader nelle soluzioni di protezione dati e cloud computing, EMC continua a investire in innovazione consentendo ai propri clienti di affrontare le sfide esistenti, ma anche quelle di nuova prossime, grazie a soluzioni moderne di protezione cloud-centriche”.

Tre le “grandi sfide” individuate dal report:

Minacce alla protezione dei dati

Circa un quarto (23%) delle aziende intervistate ha sperimentato la perdita di dati o l’interruzione non pianificata dei propri sistemi a causa di una violazione della sicurezza proveniente dall’esterno; il dato sale al 36% (oltre un terzo delle aziende intervistate) se si prendono in esame le violazioni che provengono dall’interno. Non ci sono solo i cyber criminali, che chiedono denaro per liberare i dati che hanno crittografato, ma altri rischi riguardano il backup e la protezione dei dati e protezione.

Minacce ai dati in cloud

Oltre l’80% degli intervistati ha dichiarato che nei prossimi due anni una buona parte delle loro otto principali applicazioni critiche risiederanno in cloud pubblici; meno della metà degli intervistati dichiara di proteggere questi dati contro il deterioramento e meno della metà contro la cancellazione. Più del 50% degli intervistati dichiara di avere in cloud pubblici la propria soluzione di posta elettronica; più in generale, gli intervistati hanno una media del 30% dei loro ambienti IT in cloud pubblici.

Esigenze in continua evoluzione

Più del 70% delle aziende intervistate non si dichiara molto fiduciosa rispetto alla possibilità di recuperare completamente i propri dati in caso di attacchi o improvvisi downtime. E questa sfiducia riguarda anche i data center: il 73% degli intervistati dubita che i propri data center siano in grado di tenere il passo con la richiesta continua di maggiori performance e di nuove funzionalità di memoria flash.

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