LIBERALIZZAZIONI

Ddl concorrenza, Asstel al Governo: “Basta stangate sulle Tlc”

Il presidente Cesare Avenia contro gli oneri sugli operatori previsti dall’esecutivo: “Le misure ipotizzate vanno a incidere sulla libertà di iniziativa degli operatori e sulla libertà negoziale dei clienti”

Pubblicato il 18 Feb 2015

A.S.

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Le indiscrezioni sull’inclusione nel ddl concorrenza di misure specifiche per i servizi di telefonia, che introducono vincoli sulla durata delle offerte promozionali e impongono agli operatori di internalizzare i costi connessi al recesso contrattuale da parte dei consumatori, suscitano “profonda preoccupazione”. Si tratterebbe di “interventi normativi estemporanei su un settore quale quello delle telecomunicazioni, già fortemente regolamentato a livello europeo e nazionale e caratterizzato dal più alto livello di competitività nell’economia nazionale”. Lo afferma in una nota Cesare Avenia (nela foto), presidente di Assotelecomunicazioni-Asstel, l’associazione della filiera delle imprese di Tlc, in merito alle notizie riportate da vari organi di stampa su misure inserite nel ddl concorrenza in materia di cambio di operatori di Tlc.

“Le misure – continua Avenia – sono frutto di un intervento su una materia, la tutela dei diritti dei consumatori, già ampiamente disciplinata dalle direttive europee recepite nel nostro ordinamento nazionale. In realtà si interviene con pesanti modifiche strutturali su tutto il settore delle comunicazioni elettroniche, andando a incidere sulla libertà di iniziativa economica dell’operatore e sulla sua capacità di continuare a proporre offerte concorrenziali, ma anche sulla libertà negoziale del cliente. Ne risulta un forte rischio di ingessare la dinamica competitiva del settore – continua Avenia – e penalizzare proprio le formule commerciali più innovative e vantaggiose per i consumatori: formule che hanno prodotto i maggiori benefici in questi anni, come dimostra il massiccio ricorso alla portabilità del numero e la riduzione vertiginosa, unica in Italia fra i servizi di pubblica utilità, subita in questi anni dai prezzi dei servizi di telefonia fissi e, in particolare da quelli del mobile che hanno registrato un calo dell’ordine del 50% nel triennio 2011-2013”.

“Chiediamo quindi un ripensamento da parte del Governo nel senso di escludere la materia riguardante i servizi di Tlc dal ddl Concorrenza – conclude il presidente di Asstel – tanto più considerando che il tema è già all’attenzione dell’Agcom, che ha posto in consultazione pubblica un suo provvedimento proprio sulla tutela dei diritti dei consumatori”.

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