LA VERTENZA

DDWay, continua la mobilitazione contro gli esuberi

Lunedì 15 luglio nuovo sciopero dei lavoratori. Fabrizio Potetti (Fiom): “Inacettabile la chiusura dell’azienda sulle alternative alla cassa integrazione. Serve un piano di rilancio industriale”

Pubblicato il 12 Lug 2013

DDWay, continua la mobilitazione contro gli esuberi

Continua la mobilitazione dei lavoratori DDWay contro i 294 esuberi annunciati dall’azienda. Lunedì 15 è infatti stato proclamato un nuovo sciopero – il primo risale al 5 luglio scorso – in occasione dell’incontro al Ministero del Lavoro previsto per lunedì 15 luglio, con presidio sotto la sede ministeriale a partire dalle ore 11.00”.

“E’ necessario superare lo stallo dovuto alla cristallizzazione della posizione dell’azienda che vede la Cassa integrazione a zero ore come unica alternativa ai licenziamenti – spiega Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom-Cgil per il settore Ict – Per i lavoratori e le organizzazioni sindacali tale posizione è inaccettabile in quanto si tratterebbe solo di licenziamenti differiti con un ulteriore danno per i lavoratori che, ove collocati a zero ore, perderebbero professionalità e attività legate al cliente.”

Secondo il sindacalista, in questo settore, la Cassa integrazione è uno strumento utile, ma non deve separare completamente il lavoratore dalla sua attività professionale “poiché, a differenza di altri comparti, l’Ict può evolvere tecnologicamente in tempi molto rapidi e poiché risulta difficile ricollocare su cliente lavoratori non impiegati per un certo tempo.”

Ma non è solo per questo che la Fiom è contraria alla Cassa integrazione a zero ore. “Un piano industriale di rilancio e investimenti è credibile se reimpiega i lavoratori aumentando le opportunità e le attività, non se si limita a gestire quanto ricevuto in dote dalla acquisizione della Csc Italia – puntializza Potetti – La sfida per l’azienda e il management è tutta qui: gestire la scadenza delle commesse licenziando i lavoratori o trovare la capacità di rinnovare tali commesse valorizzandole con contenuti e marginalità ulteriori?”

Il 30 novembre 2012, la multinazionale americana Csc ha venduto la sua filiale italiana, Csc Italia, a Dedagroup. Per effettuare l’acquisizione, Dedagroup ha costituito una società ad hoc, DDway, che ha annunciato 294 licenziamenti su un totale di 944 dipendenti. I licenziamenti dichiarati riguardano tutto il territorio nazionale e vanno a colpire tutte le sedi della stessa DDway: Roma, Milano, Torino, Padova e Genova.

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