IL BANDO

Digitale, dalla Ue in arrivo 24 milioni

Via al nuovo bando per l’accesso ai fondi del Connecting Europe Facility: open, data, e-fattura e biblioteche innovative. I ministri dei Trasporti si appellano all’Unione europea: “Garantire continuità al Cef”

Pubblicato il 22 Set 2017

F.Me

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In arrivo dalla Ue 24 milioni per le tlc e il digitale. Scade il 28 novembre il bando per l’accesso ai fondi del Connecting Europe Facility (Cef). Entrando nel dettaglio 10 milioni sono destinati alla e-fattura mentre 6 milioni sono per le traduzioni elettroniche. Altri 2 milioni sono desinati a progetti di arricchimento di Europeana, la biblioteca digitale europea.

Sei milioni infine sono per le iniziative di open data: si punta a sfruttare la mole scalabile di info pubbliche per sviluppare servizi innovativi.

E proprio per garantire continuità al Cef, si è levato l’appello dei ministri Ue dei Trasporti a Tallin. I ministri chiedono la continuità degli investimenti Ue nei grandi progetti infrastrutturali anche dopo la fine dell’attuale programmazione finanziaria che arriva sino al 2020. Anche perché resta un gap da 750 miliardi di euro sino al 2030 per completare la realizzazione delle reti europee.

“La Connecting Europe Facility deve continuare a fornire investimenti a lungo termine anche in futuro”, ha affermato la ministra estone dell’economia Kadri Simson, sottolineando che “la stabilità degli investimenti futuri nel corso del tempo è cruciale per finalizzare i progetti delle reti Ten-T entro il 2030”.

“Tutti vogliono continuare con il finanziamento di tipo Cef, perché ha dimostrato di essere efficace”, ha dichiarato la commissaria Ue ai trasporti Violeta Bulc, ricordando che i 22,54 miliardi Ue impegnati entro il 2017 ne mobiliteranno oltre 46,7 di investimenti complessivi nell’Ue. Mancano però, ha ribadito la commissaria, “750 miliardi di ulteriori investimenti nelle reti ‘core’ che valgono 1.500 miliardi di investimenti” complessivi tra tutte le reti.

In questo settore deve entrare maggiormente in gioco anche il Piano Juncker, con cui “finora non è stato finanziato nessun grande progetto Ue”. E’ quanto chiede uno dei rappresentanti italiani al Comitato economico e sociale europeo, Alberto Mazzola, ricordando che lo stesso Cese “con 500 miliardi ha proposto di sostenere progetti europei di larga scala con i moltiplicatori più alti come il sistema di controllo del traffico aereo Sesar, quello per il traffico ferroviario Ertms, la banda larga”

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