L’INTERVENTO

Digitale, Viola: “L’Italia nomini un coordinatore dei servizi”

In occasione della manifestazione di chiusura della campagna “Agcom per l’Italia digitale”, il direttore generale Cnect della Commissione europea esorta il nostro Paese a passare all’azione in nome di “una società più giusta e più equa e dove tutti i cittadini siano protetti a 360 gradi”

Pubblicato il 21 Mar 2023

Domenico Aliperto

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“È importante che l’Italia nomini il coordinatore servizi digitali, che lo comunichi a Bruxelles, e inizi questo percorso che porti a una società digitale più giusta e più equa, e dove tutti i citttadini saranno protetti a 360 gradi, in quella tradizione italiana che è ottima ed è un punto di riferimento in Europa”. Lo ha detto ieri il direttore generale Cnect della Commissione europea, Roberto Viola, durante la manifestazione di chiusura della campagna “Agcom per l’Italia digitale“, sottolineando inoltre che tale coordinatore non possa che essere l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

L’impegno per informare, educare e tutelare i cittadini

“L’impegno dell’Agcom per accompagnare l’Italia nell’era digitale non è solo nella regolazione dei mercati delle comunicazioni”, ha rilanciato il presidente Giacomo Lasorella, presente ai lavori. “L’Autorità si sforza di informare ed educare i cittadini e lavora per tutelarli come consumatori. Questa campagna, realizzata in occasione dei primi 25 anni di Agcom, è stato un importante segnale in questo senso”. L’iniziativa è parte integrante delle attività della convenzione sottoscritta tra Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e Ministero dello Sviluppo Economico il 24 dicembre 2020.

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Continua la lotta alla pirateria digitale

Adolfo Urso, che oggi presiede il dicastero dedicato alle Imprese e al Made in Italy, ha rimarcato che “L’Italia digitale è obiettivo prioritario del Pnrr, con quasi 10 miliardi destinati alla PA, oltre 30 al sistema produttivo. Dobbiamo realizzare la riconversione produttiva puntando alla nostra autonomia strategica cosi come nella transizione ecologica”. Complessivamente ci sono “48 miliardi per la digitalizzazione del Paese, dobbiamo impiegarli al più presto e al meglio”.

“Ci auguriam”o, ha aggiunto il ministro, “siano utilizzabili altre risorse, per questo abbiamo chiesto più flessibilità. Vogliamo fare una transizione 5.0 che metta assieme tecnologia green e digitale”. Bisogna inoltre “creare una classe di consumatori consapevoli” visto che “l’ Italia ha ancora scarse competenze digitali”.

Sul piano della data protection, Urso ha sottolineato che il governo intende “presidiarne ogni aspetto, a tutela dei cittadini e dei consumatori del mercato digitale, a partire dai minori, combattendo i rischi della pirateria, criminalità informatica e disinformazione online. Vogliamo proseguire la lotta contro la pirateria”, ha ribadito Urso, “che troppo spesso ha danneggiato, al pari di ogni tipo di contraffazione di stima imprenditoriale, la classe di lavoratori del comparto”.

Sulla pirateria digitale, più nello specifico, per Urso “è importante che il Parlamento si sia subito attivato in questo inizio di legislatura e che il disegno di legge sia già all’attenzione dell’aula di Montecitorio. Noi recepiremo queste indicazioni in provvedimenti anche più complessivi che riguardano la digitalizzazione del Paese”.

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