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Droni per la sanità, in Lombardia primo test d’Italia

Cerba HealthCare effettua il trasporto di campioni di sangue verso i centri prelievo di Opera e Rozzano. L’azienda presente in 16 regioni, con oltre 400 strutture e 23 laboratori, ora punta a estendere il progetto progressivamente in tutta Italia

Pubblicato il 01 Mar 2023

Drone_Mavtech

Utilizzare i droni per superare le difficoltà logistiche del trasporto di campioni biologici nei laboratori analisi non è più un’avveniristica utopia. Cerba HealthCare Italia, realtà italiana impegnata nella diagnostica ambulatoriale e nelle analisi cliniche con 400 sedi sul territorio nazionale, ha svolto infatti i primi test sperimentali di mobilità aerea avanzata che hanno interessato varie sedi della struttura sanitaria nell’area della Città metropolitana di Milano, in particolare i centri prelievo Cerba HealthCare Italia di Opera e Rozzano.

I voli sono stati operati dalla società Nimbus che ha progettato e costruito il drone e il sistema di contenimento dei campioni, con la supervisione di D-Flight, la società del gruppo Enav che eroga i servizi per la gestione del traffico dei droni, e di Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile).

Trasporto di “dangerous goods”: test superato

«Si tratta del primo trasporto aereo di campioni di sangue ancora da analizzare che viene testato in Italia tramite drone – spiega Michele De Chirico, Chief operation officer di Cerba HealthCare Italia –. Siamo entusiasti dell’esito positivo dei test di oggi: il trasporto di materiali annoverati tra quelli “pericolosi – dangerous goods” dimostra la possibilità di avvicinare il paziente ad un servizio tempestivo e capillare. L’aspetto davvero innovativo del progetto è la possibilità di unire un servizio sanitario di prossimità facilmente raggiungibile dal paziente, alla qualità clinica garantita dall’esecuzione delle analisi presso una grande piattaforma di laboratorio. Si tratta di accorciare i tempi tra l’esecuzione del prelievo e l’esito delle analisi, ma non solo, anche di migliorare l’assistenza ai pazienti in ambiti più remoti e meno facilmente raggiungibili con i mezzi di logistica tradizionali. È stato scelto di compiere il volo in modalità “Bvlos”, senza contatto visivo del pilota con il drone, rendendo l’esperimento quanto il più vicino possibile alle condizioni reali che caratterizzeranno questi voli in futuro. Il risultato dei test di oggi ci spinge a proseguire sulla strada dell’innovazione».

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Cerba HealthCare Italia punta infatti a portare, nei prossimi anni, questa possibilità su tutto il territorio nazionale diventando punto di riferimento per le comunità territoriali del Paese.

Venticinque chili in volo, con un focus sulla sostenibilità

Il drone (un esarotore con paracadute balistico, doppio canale di comunicazione e sistema di terminazione del volo verificato da Easa), che con il suo carico pesava circa 25 kg, è stato operato da un pilota in remoto. Proprio per rendere la sperimentazione ancora più realistica, sono state sviluppate procedure ad hoc per la gestione dei dangerous goods. L’aeromobile si è alzato in volo e ha terminato l’operazione senza intoppi per i campioni da analizzare che hanno viaggiato in un box appositamente progettato e certificato a seguito di numerosi drop test. Le analisi eseguite all’arrivo hanno certificato l’integrità biologica dei campioni. Sono state adottate tutte le misure di sicurezza con il drone che si conferma quindi un alleato prezioso, nonché una soluzione sostenibile full electric, per evitare ritardi e impedimenti connessi al traffico cittadino su percorsi lunghi o particolarmente congestionati.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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