IL SONDAGGIO

E-commerce, la Ue vuole vederci chiaro: via alla consultazione sul geoblocking

Bruxelles chiede ai cittadini il loro parere sulle restrizioni su base geografica all’interno dell’Unione. L’obiettivo è verificare come funzionano le piattaforme online. Via anche alla consultazione sull’Iva nello shopping online

Pubblicato il 24 Set 2015

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Una consultazione pubblica sul cosiddetto “geoblocking” e un’altra su piattaforme, intermediari online, dati, ‘cloud computing’ ed ‘economia collaborativa”. A lanciarle è la Commissione europea, che in questo modo si prepara alle nuove iniziative legislative nell’ambito della strategia del mercato unico digitale.

Il “geobloking” riguarda tutte le forme di restrizione su base geografica: si tratta delle barriere commerciali ingiustificate che impediscono l’acquisto e la vendita di prodotti e servizi nella Ue. Tali barriere danneggiano i consumatori che si vedono caricare prezzi diversi per le stesse merci a seconda del paese di residenza.

Nelle intenzioni della Commissione c’è la verifica di come funzionino gli spazi online in cui fornitori e gli utilizzatori di contenuti, merci e servizi vengono a contatto: dai motori di ricerca ai social media, dai siti di condivisione di video a quelli di notizie fino agli app store e ai sistemi di pagamento.

Uno degli obiettivi è la gestione dei contenuti illegali: in questo caso si tratta di decidere in quale misura e in che modo gli intermediari online devono rispondere dei reati e quali misure devono assicurare a tutela degli utilizzatori.

La Commissione europea ha inoltre aperto una consultazione pubblica per contribuire a individuare metodi per semplificare i pagamenti dell’IVA sulle operazioni transfrontaliere di commercio elettronico nell’Ue.

La Commissione sta cercando di ricevere una vasta gamma di punti di vista dai proprietari di imprese e da altre parti interessate, prima di elaborare nel 2016 le sue proposte legislative sul tema, che faranno parte della strategia di mercato unico digitale. Questa consultazione è anche parte della valutazione in corso riguardo alle nuove regole per il pagamento dell’IVA sulle telecomunicazioni transfrontalieri, sulla radiodiffusione e sui servizi elettronici, entrato in vigore lo scorso gennaio.

“Abbiamo promesso di sostenere le imprese, in particolare quelle più piccole, per ridurre gli oneri derivanti dai diversi regimi IVA – dice Andrus Ansip, vicepresidente della Commissione europea per il Mercato unico digitale, – Oggi chiediamo alle imprese e alle altre parti interessate di aiutarci a trovare i modi più efficaci significativi per rispettare questa promessa.”

Per Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, fiscalità e dogane, questa consultazione presenta una vera e propria opportunità di garantire che le future entrate IVA provenienti dall’economia digitale siano distribuite in modo equo ed efficace. Abbiamo anche un interesse a garantire che la legislazione futura rifletta la realtà per le imprese in tutta l’Ue.”

La consultazione durerà 12 settimane e terminerà il 18 dicembre 2015.

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