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Edge data center e rigenerazione urbana: come cambia il modello delle infrastrutture digitali



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La twin transition richiede nuove strategie che combinino innovazione e tutela ambientale. Intred punta su un modello distribuito e sostenibile, con un “hub” a Brescia pensato per il territorio, integrato in un progetto di trasformazione urbana e conforme agli standard Tier IV

Pubblicato il 30 giu 2025

Egon Zanagnolo

Direttore generale, Intred



crescita e sostenibilità dei data center

In un contesto attuale caratterizzato da una forte spinta alla transizione digitale, i data center rappresentano una componente critica dell’infrastruttura globale, essenziali per supportare la crescente domanda di servizi digitali e garantire la sicurezza dei dati. Considerando, soprattutto per ciò che riguarda l’Italia, i data center esistenti sono ancora pochi quelli in uso e le aree disponibili per realizzarli sono limitate e non sempre adatte. Senza dimenticare la necessità di valutare i requisiti energetici e idrici di queste strutture, che devono sempre più rispondere a criteri di sostenibilità ambientale. In base a quella che è la nostra esperienza, ad oggi, le grandi strutture attualmente presenti in Italia per i Data Center, non sono sempre e completamente funzionali alle esigenze energetiche ed economiche del nostro Paese.

La necessità di un’infrastruttura digitale sostenibile e di prossimità

Va inoltre considerato un aspetto strategico importante, in un ecosistema digitale sempre più interconnesso, è fondamentale che le infrastrutture digitali seguano una logica di prossimità e sostenibilità. Le grandi infrastrutture centralizzate, per quanto tecnologicamente avanzate, rischiano di risultare poco efficienti rispetto alle necessità specifiche dei territori, sia dal punto di vista energetico, sia in termini di risposta ai bisogni locali. In particolare, la minima concentrazione in pochissime aree geografiche rischia di impattare negativamente la gestione dell’approvvigionamento energetico, considerando che, di qui a qualche anno, si assisterà a una domanda di energia senza precedenti.

L’edge computing come risposta alle sfide energetiche e territoriali

Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia nel 2024 i data center rappresentavano solo l’1,5 per cento del consumo mondiale di elettricità, con 415 terawattora (Twh), ma negli ultimi cinque anni l’aumento è stato consistente, del 12 per cento all’anno e per il futuro questa tendenza è destinato ad aumentare. Servirebbe, a nostro parere, una rete distribuita a livello di singoli territori e per questo diventa necessario cambiare approccio e trovare nuove soluzioni e metodologie, ridefinite, secondo le reali esigenze territoriali. Parliamo, in gergo tecnico degli edge data center, strutture di piccole dimensioni situati vicino ad una rete, ovvero più vicino agli utenti finali o ai dispositivi che generano dati. Questo permette di ridurre la latenza e migliorare la velocità di risposta delle applicazioni. È un modello che si adatta meglio alla geografia economica del nostro Paese e che consente una maggiore flessibilità, anche in ottica di resilienza e continuità operativa.

Il modello Intred: rigenerazione urbana e innovazione digitale a Brescia

Noi di Intred stiamo andando in questa direzione con un Data Center a Brescia, di dimensioni che riteniamo adatte all’esigenze del territorio e in una posizione strategica per servire le aziende e i cittadini. Sorgerà su un’area edificabile situata in una zona centrale della città, interessata da interventi di bonifica ambientale e al centro di un’importante operazione di riqualificazione urbana. La decisione di investire in un’area precedentemente dismessa o inutilizzata riflette una visione di rigenerazione territoriale che unisce innovazione tecnologica e valorizzazione degli spazi urbani. Attraverso questo modello, non solo si evita il consumo di nuove aree verdi, tutelando così l’ambiente, ma si contribuisce anche a rivitalizzare il tessuto sociale ed economico della città, favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro e stimolando investimenti nel territorio. Il recupero di queste strutture industriali abbandonate offre inoltre l’opportunità di trasformare un’area

Un polo tecnologico d’eccellenza nel cuore della città

degradata in un polo tecnologico all’avanguardia, capace di attrarre nuove attività e di integrare le imprese locali nel contesto della digitalizzazione avanzata. Questo progetto risponde quindi non solo a criteri di sostenibilità ambientale, ma anche a una strategia più ampia di sviluppo urbano inclusivo e resiliente, che mira a creare sinergie tra tecnologia, economia e comunità locale, promuovendo una crescita sostenibile e duratura.

Un’infrastruttura certificata Tier IV per affidabilità e basso impatto ambientale

Nel dettaglio, l’area ha una superficie complessiva di oltre 28.000 mq, unitamente ai relativi diritti edificatori pari a 6.000 mq a destinazione produttiva data center e 4.000 mq a destinazione uffici produttivi-pertinenziali ovvero terziario-direzionali. ll Data Center sarà costruito per rispettare i parametri della certificazione Tier IV, il massimo livello di affidabilità, che impone standard elevatissimi in termini di ridondanza, sicurezza e continuità operativa e di basso impatto ambientale.

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