SEMESTRALE

Falck Renewables, ricavi in calo ma scende l’indebitamento

Nel primo semestre 2014 ricavi in calo ma l’indebitamento scende a 531,2 milioni anche grazie alla cessione delle minoranze in Uk

Pubblicato il 08 Ago 2014

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Indebitamento finanziario netto in forte riduzione e risultati economici in linea con la guidance che rimane confermata: è l’esito della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2014 di Falck Renewables, che produce energia pulita da eolico, solare, biomasse, waste-to-energy, esaminata e approvata oggi dal consiglio di amministrazione. I risultati semestrali risentono di un andamento sfavorevole della ventosità sia in termini assoluti sia rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso che aveva invece beneficiato di un andamento decisamente positivo.

Tale effetto, aggravato dal fermo impianto per guasto al termovalorizzatore di Trezzo sull’Adda e accompagnato dalle penalizzanti normative del settore, ha impattato sui ricavi del semestre pari a 127,2 milioni di euro rispetto a 142,0 milioni di euro del primo semestre 2013 e, conseguentemente, sulla marginalità del Gruppo, che chiude con un risultato netto pari a 5,7 milioni di euro. L’Ebitda è a 72,1 milioni di euro rispetto ai 88,5 milioni di euro del primo semestre 2013, come previsto dalla società nella determinazione della guidance comunicata al mercato agli inizi dell’anno. Il risultato netto a 5,7 milioni di euro rispetto a 19,2 milioni di euro al 30 giugno 2013. L’indebitamento finanziario netto, senza il fair value dei derivati, in forte miglioramento a 531,2 milioni di euro rispetto ai 673,7 milioni di euro al 31 dicembre 2013, principalmente grazie alla cessione delle minoranze negli impianti UK.

“I risultati ottenuti – ha commentato Piero Manzoni, amministratore delegato di Falck Renewables – risentono fortemente degli effetti di fattori esogeni negativi quali la scarsa ventosità registrata nel semestre, le penalizzanti e ripetute variazioni normative che producono i loro effetti sia sul mercato italiano sia su quello spagnolo e il guasto all’alternatore di Trezzo, in fase di risoluzione. Al fine di controbilanciare questi fattori, in linea con il nostro Piano Industriale 2013-2017, già da alcuni mesi abbiamo predisposto un piano di medio termine che porterà a un bilanciamento del portafoglio impianti di Gruppo in favore di fonti energetiche rinnovabili, che siano programmabili e meno dipendenti dagli incentivi. Questo – ha proseguito Manzoni – ci ha portato al co-sviluppo e conseguente acquisizione del 51% della società Verus Energy Oak Limited, titolare dell’autorizzazione per la costruzione di un impianto di Waste to Energy nel Regno Unito, con l’impegno a salire al 100% qualora il Gruppo decidesse nei prossimi mesi di dar effettivamente luogo all’investimento a seguito delle varie due diligence ancora in corso e della verifica delle ipotesi di bancabilità. L’impianto – ha proseguito – è stato autorizzato per una capacità nominale di 16,2 MW e utilizzerà una tecnologia innovativa che consentirà di accedere al regime incentivante in vigore nel Regno Unito. Inoltre abbiamo aumentato la nostra capacità di produzione nel comparto eolico attraverso la connessione in rete del nuovo parco eolico di West Browncastle per 30 MW complessivi”.

Manzoni ha poi spiegato che un altro elemento centrale del Piano sono le attività di programmazione, gestione e miglioramento delle performance degli impianti anche mediante lo sviluppo e l’implementazione di soluzioni innovative, “attività sulla quale intendiamo sviluppare – ha detto – il settore dell’offerta a terzi di servizi. Su questa linea il recente contratto per l’acquisizione del Gruppo Vector Cuatro ci permetterà di offrire servizi di particolare contenuto professionale nell’ambito delle energie rinnovabili, incrementando i risultati a livello consolidato. L’asset management, soprattutto nel segmento eolico, è ancora un green market in fase di sviluppo e per questa ragione estremamente attraente. Insieme a Vector Cuatro, che ha avuto nel 2013 ricavi pari a 7,4 milioni di Euro e un risultato netto di 1 milione di Euro (margine di oltre il 13% rispetto ai ricavi), possiamo fornire servizi integrati a terzi sfruttando la combinazione delle nostre competenze. A seguito di questa acquisizione strategica per il Gruppo – ha concluso – stiamo predisponendo un piano di crescita nei volumi e nella qualità dei servizi”.

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