IL RAPPORTO

File rubati? Utenti pronti a sganciare oltre 500 euro per riaverli

Rapporto Acronis-Google: una persona su 10 è disposta a pagare cifre importanti per ottenere foto e video hackerati. Aumenta la consapevolezza del valore dei dati personali contenuti su pc e device mobile

Pubblicato il 30 Mar 2016

Andrea Frollà

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Cinquecento euro per recuperare i file rubati da pc e dispositivi mobile. È questa la cifra che, secondo un nuovo studio globale sponsorizzato da Acronis e condotto da Google, una persona su 10 è disposta a spendere pur di riavere foto, video e altri dati hackerati. Il sondaggio, effettuato alla vigilia della Giornata internazionale del backup, che sarà celebrata domani, rivela una maggiore consapevolezza del valore e della responsabilità nei confronti della protezione dei dati personali su computer, cellulari e tablet. Più della metà degli intervistati possiede oggi 3 device e il 45% del campione ha paura di perdere foto e filmati.

I guasti dell’hardware e le cancellazioni accidentali non sono più le sole ragioni che spaventano le persone. Sempre più le minacce di natura telematica come i malware o i più recenti ransomware, un tipo di software maligno progettato per bloccare l’accesso al sistema di un computer e ai suoi dati fino al pagamento di un riscatto, costituiscono un timore per privati e aziende. Secondo l’Internet Crime Complaint Center (IC3), nato dalla partnership tra l’FBI e l’associazione non profit National White Collar Crime Center, da aprile 2014 allo scorso giugno sono state quasi mille le vittime che hanno contattato l’IC3 per reclami legati ad attacchi di CryptoWall (un ransomware), con danni complessivi per oltre 18 milioni di dollari.

Attualmente, solo il 38% degli utenti online effettua backup su drive esterni che, ricorda Acronis, sono sempre un’ottima opzione di ripristino efficace contro gli attacchi subiti. Il sondaggio, che ha coinvolto oltre 4mila utenti da Stati Uniti, Canada, Europa, Giappone e Australia, testimonia inoltre che le caratteristiche più importanti concernenti la protezione dei dati sono la facilità d’uso (citata dal 30% dei partecipanti), la sicurezza (36%) e la privacy (26%).

Le perdite di dati dovute a guasti hardware, cancellazione di file e ransomware sono fattori ai quali la maggior parte delle persone non pensa nel quotidiano. Ma quando si verificano, i risultati sono devastanti – spiega John Zanni, cmo di Acronis –. Gli esiti del nostro sondaggio mostrano una crescente consapevolezza generale del valore dei dati salvati su computer e dispositivi di famiglia, specialmente considerato il prezzo che le persone sono disposte a pagare per i propri dati. Ci auguriamo che queste nuove informazioni presentate al World Backup Day incoraggino sempre più persone ad effettuare backup dei propri dati e a proteggere le loro informazioni personali”.

Per chiunque, spiega Acronis, mantenere le memorie digitali e i documenti fiduciari protetti, al sicuro e strettamente riservati, è una responsabilità che può essere facile ed economica da esercitare. La compagnia suggerisce di fare “sempre un backup dei dati critici, dei documenti, delle fotografie e dei filmati di famiglia”, di “mantenere sempre aggiornati i sistemi operativi” e di “prestare attenzione a e-mail sospette e non aprite link inviati da fonti sconosciute, poiché potrebbe trattarsi di phishing o di un malware”.

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