Una banca dati informatica che sia in grado di incrociare tutte le informazioni dei contribuenti per riuscire a stanare gli evasori. Prendendo in considerazione e confrontando i pagamenti delle bollette con i conti correnti e con il catasto, per evidenziare eventuali incongruenze e rendere sempre più angusto il margine di manovra per chi vuole frodare il fisco. Ad annunciare questo nuovo sistema è stato ieri su Twitter, in un botta e risposta con alcuni utenti, che gli facevano notare come sul Def non ci fosse traccia di lotta all’evasione fiscale. “Vedrai vedrai sull’evasione – scriveva ieri Renzi – su questo tema continuiamo la battaglia, ne parleremo a tempo debito”.
“La lotta all’evasione – avrebbe detto il premier ai suoi collaboratori secondo quanto riporta oggi il Corriere della Sera – non si fa con i blitz, come a Cortina o a Ponte Vecchio, ma con un investimento massiccio in nuove tecnologie. Il che non vuol dire ridurre l’uso del contante”.
“Sarà necessario rafforzare l’attività conoscitiva e di controllo delle agenzie fiscali attraverso l’uso prioritario dei sistemi informatici con interconnessione tra tutte le banche dati esistenti – recitano le bozze in circolazione del Documento di economia e finanza approvato due giorni fa in Consiglio dei ministri – eliminando doppioni costosi e massimizzando sia l’efficacia dell’uso di tutti i dati esistenti sia l’azione sinergica di tutti gli attori utili alla lotta contro l’evasione fiscale”.
Quella a cui oggi il Governo sta lavorando sarebbe la trasposizione su scala nazionale di quanto Renzi aveva già sperimentato da sindaco a Firenze. “I Comuni – ricostruisce il Corsera ripescando un discorso dell’ex sindaco del 2011 – possono fare un buon lavoro incrociando le utenze di gas, acqua e rifiuti con le dichiarazioni dei redditi. Da due anni abbiamo un osservatorio ad hoc, guidato dalla comandante della Polizia municipale”.