Forum Public Affairs, fari puntati su Agenda digitale e welfare aziendale

Imprese e decision maker discutono di mercato unico e work-life balance. Appuntamento il 17 marzo presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati

Pubblicato il 02 Mar 2016

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Il Forum Public Affairs è l’appuntamento nazionale in cui i protagonisti del Public Affairs e della Comunicazione delle imprese incontrano i decision maker del mondo delle istituzioni, dell’informazione, dell’economia. L’evento si propone di creare una discussione collettiva, utile a comprendere come possa la PA supportare le aziende nel percorso di crescita nazionale, e come possano le imprese riuscire a dare il proprio contributo per l’interpretazione della realtà e per costruire il futuro del Paese.

FOR#UMAN CHALLENGE: il cambiamento che unisce imprese e istituzioni

“Una società in letargo esistenziale”, e “un Paese non più capace di progettare il futuro, né di produrre interpretazioni della realtà”: questa è la fotografia pessimista che il Censis ha fatto dell’Italia nel suo 49esimo Rapporto, presentato lo scorso 04 Dicembre 2015. Di certo non l’immagine che vorremmo avere del nostro Paese, né quella che le generazioni future si meriterebbero.

Siamo ad un punto di svolta. Le sfide che abbiamo davanti potrebbero portarci a fare dei grandi passi in avanti, sia a livello culturale che competitivo, traghettandoci fuori dal limbo in cui la crisi economica ci ha costretto a sostare. L’imperativo, però, è avere il coraggio di coglierle.

Il Forum Public Affairs quest’anno sceglie di mettere l’accento su due sfide fondamentali.

La prima, sul fronte interno, è quella del welfare aziendale. Riuscire a riportare al centro il cittadino lavoratore, con le sue necessità e potenzialità, in un’ottica di work-life balance, è infatti un’occasione irripetibile di innovazione sociale e culturale, con conseguenze positive in termini di produttività, crescita e competitività.

La seconda, sul fronte esterno, è quella dell’Agenda Digitale: il 2020 si avvicina a passi veloci, e l’Italia, già in ritardo, rischia di restare indietro. La pena è quella di non essere protagonisti diretti della rivoluzione digitale 2.0, e di non riuscire a perseguire l’obiettivo della creazione di un Mercato Unico Digitale. Per questo si deve riconoscere la necessità di un intervento pubblico ponderato, che permetta alle imprese di dare un contributo importante in questo senso.

Lo scopo è quello di creare una cultura di collaborazione, capace di farci uscire dai particolarismi e di stringere un’alleanza trasparente tra pubblico e privato, indispensabile per superare le sfide che il nostro Paese ha di fronte.

L’appuntamento è a Roma il 17 marzo, presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati.

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