BANDA LARGA MOBILE

Frequenze, i big dell’hi-tech chiedono più spettro al Congresso

Alcatel-Lucent, Apple, Cisco, Ericsson, Intel, Nokia, Qualcomm, Rim e Samsung scrivono ai parlamentari: “Gli enti federali condividano l’etere o lo lascino liberi”

Pubblicato il 12 Dic 2012

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Le multinazionali dell’hi-tech fanno pressing sul Congresso Usa per avere più frequenze per far fronte alla domanda di dati dovuta alla diffusione di smartphone e tablet. La richiesta è contenuta in una lettera resa pubblica da Alcatel-Lucent, Apple, Cisco, Ericsson, Intel, Nokia, Qualcomm, Research In Motion e Samsung.

La Federal Communications Commission sta già lavorando per rendere operativa una legge per la messa all’asta di frequenze occupate da alcune emittenti – asta destinata agli operatori telefonici – ma le aziende firmatarie della missiva ritengono che siano necessarie più aste.

In particolare i big sollecitano gli esponenti democratici e repubblicani delle Commissioni per la tecnologia di Camera e Senato a mettere all’asta una parte dello spettro attualmente nelle mani delle agenzie federali.

“Adesso è il momento di assicurarsi – scrivono – che, grazie alle aste, sia liberata con successo una parte consistente di spettro. Dovremmo anche concentrarci tutti sui modi di incrementare i benefici economici ricavabili dallo spettro federale sottoutilizzato”.

Il Congresso, sottolineano i grandi gruppi, dovrebbe incentivare gli enti federali a “diventare più efficienti e condividere, o lasciare libero, o ‘dare in affitto’ il loro spettro”.

Lo spettro non sarà sufficiente per fronteggiare la crescente domanda di dati in mobilità. “Ci siamo inseriti nel dibattito – concludono – perché i politici devono sapere che non possiamo risolvere questo problema semplicemente attraverso soluzioni di ingegneria”.

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