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Frequenze, Preto: “Evitare di ripetere telenovela quote latte”

Il commissario Agcom: “Siamo disponibili a una compatibilizzazione dello spettro, ma serve un coordinamento internazionale. E le risorse devono andare a chi le usa effettivamente”

Pubblicato il 11 Giu 2014

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Sulle frequenze evitare la “telenovela” tipo quote latte. L’avvertimento arriva dal commissario Agcom, Antonio Preto, che ha partecipato oggi all’assemblea Generale di Confindustria Radiotelevisioni. “Sul fronte delle interferenze estere – ha ricordato Preto – l’Autorità, oltre a collaborare fattivamente con il Ministero dello sviluppo economico nelle negoziazioni in corso con i Paesi confinanti (Malta, Slovenia, Croazia), sta effettuando un fine-tuning delle frequenze pianificate per risolvere al meglio le problematiche ancora aperte”.

Agcom cerca soluzioni ragionevoli e proporzionate. “Per questo siamo disponibili alla compatibilizzazione delle frequenze – ha annunciato – Ma è chiaro che l’obiettivo del coordinamento a livello internazionale è fuori discussione. Non possiamo permetterci un’altra telenovela tipo quote latte

Secondo il commissario lo spettro, risorsa scarsa, “deve andare a chi lo usa effettivamente e non sono consentite rendite di posizione per chi non lo usa (o lo usa male)”.

“Servono agli operatori del Dtt le frequenze per sperimentare il DVBT2 oltre che per competere su HD e 4K. Se non gliele mettiamo a disposizione li discriminiamo – ha ricordato – Non possiamo certo obbligarli, anche solo di fatto, a passare ad altre piattaforme dopo che hanno realizzato investimenti importanti per infrastrutturarsi sul Dtt. Questo è un punto importante: Il T2 è un salto tecnologico delicato quasi come il passaggio dall’analogico al digitale”.

In Europa e nel Mondo (sono reduce come alcuni di voi sanno dal Gsr Itu di Bahrain) si sta già riflettendo sul prossimo refarming della banda 700. In questo senso – ha evidenziato – “stiamo seguendo gli sviluppi. Nel farlo abbiamo delle priorità: una di queste è l’innovazione tecnologica del digitale terrestre”.

E per realizzare l’uso efficiente dello spettro intenzione di Agcom di avviare con il Mse un tavolo per la mappatura degli spazi dove è possibile adottare il Licensed Shared Access. “Ma vi è una realtà molto contingente: i contributi per i diritti d’uso delle frequenze – ha ricordato il commissario – È in corso la consultazione sulla nostra proposta. Per accompagnarvi verso quanto richiesto dalla legge, abbiamo previsto un periodo di transizione di 5 anni nel rispetto dei principi di gradualità e di progressività. E sul T2 abbiamo previsto uno sconto”.

Sul fronte Ott, Preto ha evidenziato la necessità di risolvere le asimmetrie normative tra operatori televisivi e società di internet per evitare che il mercato sia sbilanciato a favore di una sola categoria di soggetti. “Si deve dunque andare verso una nuova regolazione dei contenuti per assicurare un level playing field – ha avvertito -L’applicazione di regole diverse a settori prima separati ed oggi convergenti tra loro può creare distorsioni concorrenziali e deprimere la stessa industria audiovisiva”.

“E continuare ad assoggettare i servizi lineari ad un regime diverso rispetto ai servizi a richiesta potrebbe produrre gli stessi effetti negativi sul gioco concorrenziale ed in più provocare consumer harm nel momento in cui l’utente finale non è più in grado di distinguere il servizio lineare da quello non lineare e, dunque, di individuare quale regime di tutela si applica”.

In definitiva – secondo il commissario – c’è bisogno di una regolamentazione che non guardi più al sistema dei media come silos separati tra loro (radio, tv, stampa), perché Internet, grazie alla convergenza, ha allargato il perimetro di gioco.

“Perciò bisogna accelerare il percorso di modifica tanto della direttiva e-commerce quanto di quella sui servizi media audiovisivi”, ha precisato

Infine il diritto d’autore. “Con la regolamentazione del diritto d’autore online l’Agcom ha dimostrato che è possibile affermare la legalità anche sul web – ha ricordato- La realtà ci dimostra che i contenuti audiovisivi sono il fulcro dell’industria digitale: ne rappresentano il futuro! La tutela del copyright è quindi fondamentale per lo sviluppo del settore”.

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