TREND 2014

Gartner: “Aziende digitalizzatevi”

La società di analisi stila i trend IT per il 2014 e analizza le sfide strategiche che i Cio si troveranno ad affrontare. “Va costruita subito una roadmap IT. E bisogna modificare modelli di business e processi”

Pubblicato il 16 Ott 2013

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I grandi trend dell’It per il 2014 e oltre: li traccia Gartner nel nuovo studio “Top industries predicts 2014”, dove vengono individuate le sfide strategiche che Cio e leader It dovranno tenere in considerazione nel pianificare lo sviluppo delle loro aziende per i prossimi anni. Abbracciare la digitalizzazione per sopravvivere e restare competitivi sarà fondamentale.

“La trasformazione è il fenomeno cruciale che interessa ogni industria e ogni settore. Alcune aziende si troveranno di fronte sfide particolarmente difficili nel 2014 e negli anni seguenti e non avranno altra scelta che modificare i modelli di business su cui si sono finora basate”, afferma Kimberly Harris-Ferrante, vice president e distinguished analyst di Gartner. “L’anno scorso molte aziende si sono concentrate sull’adozione delle nuove tecnologie per migliorare il modo di operare, cavalcando la convergenza di social, mobile, cloud e informazione (il cosiddetto Nesso di Forze). Ma oggi occorre trasformare modelli di business e processi”.

Secondo la Harris-Ferrante questo trend si lega in parte alle richieste sempre più attive e consapevoli dei consumatori e alla commoditizzazione del mercato; la necessità di digitalizzare il business ed essere customer-centrici è cruciale e richiede un nuovo approccio all’erogazione dell’informazione, della comunicazione e delle transazioni.

Tante le trasformazioni indicate nello studio di Gartner sulle previsioni per il mondo It dei prossimi anni. Entro il 2016, lo scarso ritorno sui loro asset spingerà più del 60% delle banche mondiali a trasferire l’elaborazione della maggior parte delle transazioni nel cloud. Ancora prima, per la fine del 2015, un Roi insoddisfacente spingerà le assicurazioni ad abbandonare il 40% delle loro apps mobili per relazionarsi col cliente.

Per la fine del 2017, almeno sette dei 10 maggiori grandi retailer mondiali multi-canale userà le tecnologie di stampa 3D per generare gli ordini e riempire gli scaffali. D’altro lato, entro il 2018, la stampa 3D determinerà una perdita di almeno 100 miliardi di dollari l’anno in proprietà intellettule, a livello globale.

Ancora, entro il 2017, il 40% delle utilities con soluzioni di smart metering userà strumenti di analisi dei big data basati su cloud per gestire le relazioni con i clienti, il flusso delle entrate o altre necessità.

Entro il 2016, la capacità di creare la sequenza dell’intero genoma umano formerà nuove banche dati mediche con una penetrazione di mercato di oltre il 3%. Entro il 2017, più del 60% degli enti governativi con un Cio e un chief digital officer eliminerà uno di questi due ruoli; la spesa in istruzione sarà stagnante, ma per i corsi online aumenterà del 25%.

Entro il 2018, il 20% dei 100 più grandi gruppi del manufacturing genererà revenue da innovazioni cross-industry, mentre sul lato consumer, entro il 2017, il 15% degli utenti risponderà a offerte basate sul contesto che vengono spedite su piattaforme mobili alle diverse fasce demografiche e profili di acquisto.

“La pressione esercitata dalla consumerizzazione continua ad avere un forte impatto su molte aziende e le costringe a cambiare i loro tradizionali modi di fare business e di operare”, conclude la Harris-Ferrante. “La necessità di adottare modelli di business digitali riguarda tutti i settori industriali: è una sfida da affrontare subito ma i cui sfaccettati impatti creano anche opportunità di guadagno che non erano possibili in passato. Le aziende devono attrezzarsi tempestivamente con una It road map che le metta in grado di rispondere alle future richieste del mercato”.

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