LA GOVERNANCE DELLA PA

Giovanelli: “Commissariare gli enti governativi”

Il deputato del PD, responsabile PA e Innovazione del partito: “Azione necessaria per tagliare i costi politici di gestione. Non si ripetano gli errori del passato: bisogna tutelare le professionalità”

Pubblicato il 07 Mag 2012

Federica Meta

oriano-giovanelli-120504153649

«Ritengo che sia opportuno mettere finalmente mano alla governance IT nella direzione di una razionalizzazione e di una maggiore efficienza». Oriano Giovanelli, deputato del Pd e responsabile Pubblica amministrazione e Innovazione del partito, è d’accordo con le intenzioni del ministro Passera seppur con alcuni distinguo.

Il ministro Passera ha detto che bisogna avere coraggio di tagliare agenzie ed enti che si occupano di Pubblica amministrazione digitale. Lei che idea si è fatto?

Credo che la riorganizzazione sia più che necessaria. È una decisione che il Partito Democratico auspica da tempo. Fino ad oggi la sovrapposizione di competenze, con conseguente dispersione di risorse, che ha caratterizzato la governance dell’IT ha determinato un forte ritardo nell’attuazione delle politiche di innovazione che invece hanno forte valenza anti-ciclica. Si tratta di un ritardo che il nostro Paese non può più permettersi, pena il fallimento di tutti gli sforzi che sta mettendo in campo per ricominciare a crescere. Guardiamo quindi con attenzione ai prossimi passi del governo.

Il governo ha annunciato l’intenzione di creare una sorta di super agenzia che inglobi le competenze attualmente distribuite tra DigitPA, Dipartimento Digitalizzazione e Innovazione della Presidenza del Consiglio e Agenzia per l’Innovazione. È un’ipotesi che la convince?

Ovviamente aspettiamo a pronunciarci fino a quando non sarà chiaro come si realizzerà la proposta. Detto questo, credo che la creazione di un unico ente vada nella direzione giusta di una forte semplificazione e di ricerca dell’efficienza. Ma prima di pensare alla super agenzia, il governo dovrebbe dare la priorità ad un’altra azione che impatta sul funzionamento stesso della amministrazioni finora deputate a gestire i progetti IT.

A cosa si riferisce?

Al commissariamento delle organizzazioni attualmente operative. Si tratta di un’azione necessaria per tagliare razionalmente i costi “politici” di gestione delle stesse per poi passare ad una proposta organica che preveda, appunto, la strutturazione di un unico e nuovo soggetto. La mossa aprirebbe la strada alla messa in campo di un’efficace strategia di spending review che punti a tagliare i costi senza toccare l’efficacia dei servizi.

Commissariamento, agenzia unica. Non teme una scomparsa di competenze e risorse che hanno contribuito a fare innovazione pubblica?

Questo è un tema dirimente a cui il Partito Democratico presta particolare attenzione. Se guardiamo alla storia di DigitPA , prima Cnipa e ancora prima Aipa, rileviamo un progressivo svuotamento di competenze così come una grande perdita di risorse umane e professionalità altamente qualificate. Bisogna fare tesoro di quegli errori – diventati enormi negli ultimi anni del governo Berlusconi – e ripartire con uno spirito nuovo. Cabina di regia permettendo.

Cosa non va nella Cabina di regia?

Dal punto di vista teorico nulla. Sul versante operativo, invece, comincio a temere che la scelta di distribuire le responsabilità tra te ministeri – Mise, Miur e PA – possa rappresentare un ostacolo. Finora l’impressione che ho ricevuto è stata quella di un soggetto “governato” dalle logiche del ministero più forte, che poi è quello che può contare su più risorse economiche.

Come si potrebbe riversare la “legge” del ministero più forte sulla governance dell’IT pubblico?

Prendiamo come esempio l’agenzia unica annunciata dal ministro Passera. Nel caso in cui venisse “costruito” questo nuovo soggetto per la governance dell’IT pubblico di chi sarebbe la responsabilità? Di un solo dicastero? E in questo caso di quale? Oppure di più ministeri? Allora l’obiettivo di razionalizzazione auspicato dall’esecutivo sarebbe parzialmente fallito. È necessario fare chiarezza su chi deve fare cosa e, dopo, stabilire il come. Ma bisogna farlo presto. Stiamo attraversando una crisi economica che ha risvolti economici e sociali drammatici, il Paese non può più aspettare. Dall’innovazione della Pubblica amministrazione così come dall’economia digitale nel sui complesso può arrivare una forte spinta a creare valore. Il governo non perda tempo.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Argomenti trattati

Approfondimenti

G
governance
O
oriano giovanelli

Articolo 1 di 3