Gli editori europei alla Ue: “Pari trattamento nei risultati di web search”

La crescita del mercato digitale è possibile solo con un’equa concorrenza, evidenzia l’Enpa. “Gli impegni di Google con l’Antitrust europeo non bastano. E bisogna spingere anche sull’abbattimento dell’Iva sul digitale”

Pubblicato il 14 Mag 2014

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Nel giorno in cui Google è sotto i riflettori per la decisione della Corte di Giustizia europea in materia di diritto all’oblio, anche gli editori europei di quotidiani hanno un messaggio per le autorità dell’Ue: occorrono equa concorrenza e parità di trattamento nei risultati della ricerca su Internet per una crescita sostenibile del mercato digitale. L’appello giunge dall’Assemblea generale di Enpa (l’associazione europea degli editori di quotidiani), svoltasi oggi a Roma presso la Fieg, in cui gli editori europei di giornali hanno adottato una Risoluzione chiedendo all’Unione europea e ai governi nazionali di riconoscere che equa concorrenza e parità nei risultati di ricerca sono condizioni essenziali per un florido mercato dei media.

Gli editori di tutta Europa si sono detti preoccupati dal fatto che la Commissione europea sembra voler concludere l’indagine Ue antitrust contro Google, nonostante, scrive in una nota l’Enpa, le ultime proposte di impegni presentate dal motore di ricerca non pongano fine all’abuso di posizione dominante realizzato nel mercato digitale.

“Gli editori europei di giornali chiedono che vengano adottati uguali criteri di ricerca e di visualizzazione per tutti i siti web, compresi i servizi di Google. Finora, le proposte di impegni presentate da Google per risolvere l’indagine Ue antitrust non pongono fine né all’uso non autorizzato dei contenuti di terzi né tanto meno alla palese discriminazione realizzata nella classifica dei risultati di ricerca”, afferma l’associazione europea degli editori di quotidiani, che rappresenta i quotidiani su tutte le piattaforme, per un totale di oltre 5200 testate di quotidiani nazionali, regionali e locali, pubblicate negli Stati Membri dell’Unione europea, in Norvegia, Svizzera e Serbia.

“Se la Commissione europea dovesse legittimare le attuali attività anticoncorrenziali di Google, sarebbero gravemente compromessi il futuro sviluppo e la sostenibilità del settore della stampa digitale in Europa”, ha dichiarato il Presidente di Enpa, Ivar Rusdal. “In questo dibattito sono in gioco i principali valori europei come la libertà di stampa e l’accesso dei cittadini ai diversi mezzi di comunicazione”.

Nella Risoluzione, i delegati alla Assemblea generale di Enpa hanno anche chiesto adeguate condizioni legislative ed economiche nel mercato digitale, fra cui il rispetto del diritto d’autore e la riduzione dell’Iva per le pubblicazioni digitali.

“Libertà di stampa e pluralismo sono possibili solo con imprese editrici libere ed economicamente sane, che operino in un contesto di regole di mercato”, ha detto il Presidente della Fieg, Giulio Anselmi: “Rafforzare l’effettività della tutela del diritto d’autore in Internet e consentire l’applicazione di aliquote Iva ridotte ai contenuti editoriali accessibili su diverse piattaforme significa rafforzare le imprese stesse, la loro economicità e la loro capacità di sviluppare e sperimentare nuove forme di comunicazione multimediale”.

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