IL CASO

Gli iPhone violano i brevetti Qualcomm: Apple condannata a pagare 31 milioni di dollari

I Melafonini utilizzano senza licenza tecnologie del chipmaker per connettersi a Internet e estendere la vita della batteria. La decisione della Corte di San Diego

Pubblicato il 18 Mar 2019

Antonio Dini

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In una complessa e ramificata serie di cause e scontri in tribunale che vedono opposte Apple e Qualcomm, quest’ultima segna un punto importante. L’azienda di San Diego si è vista infatti riconoscere la vittoria legale contro Apple riguardo tre brevetti che l’azienda guidata da Tim Cook ha violato, secondo quanto stabilito da una giuria della corte federale di San Diego. Risarcimento minimo, viste le dimensioni dei due colossi in campo, cioè “soli” 31 milioni di dollari, ricavati calcolando un costo di licenza di poco inferiore a due dollari per ciascun iPhone prodotto in violazione da Apple. Tuttavia il risarcimento segna un punto di passaggio importante per quanto riguarda la guerra in tribunale che Apple e Qualcomm stanno portando avanti da anni in quanto, se non altro, stabilisce un valore per ciascun telefono prodotto in violazione dei brevetti di Qualcomm.

Lo scorso anno Qualcomm ha citato in giudizio Apple per aver violato i brevetti relativi ai modi per ottenere una migliore durata della batteria dei telefonini. Durante una serie di udienze durate otto giorni, Qualcomm ha chiesto alla giuria di assegnarle una sanzione per brevetti non pagati pari a una cifra di 1,41 dollari a iPhone venduto in violazione dei brevetti.
La sanzione da 31 milioni di dollari è praticamente invisibile per una società della dimensione di Apple, la seconda società statunitense di maggior valore dopo Microsoft, con un valore di mercato di 866 miliardi di dollari e un fatturato annuo di centinaia di miliardi di dollari. Ma l’impostazione di una tariffa di royalty per telefono per la tecnologia di Qualcomm offre al fornitore di chip un nuovo fianco lungo il quale attaccare, nella battaglia legale che da due anni la oppone ad Apple.

Nella galassia di cause e contro-cause, la citazione in giudizio più grande è stata presentata da Apple all’inizio del 2017: il processo inizierà ad aprile. Apple ha cercato di smantellare quello che definisce il modello commerciale illegale di Qualcomm sia per i brevetti di licenza che per la vendita di chip ai produttori di telefoni. Qualcomm ha accusato Apple di utilizzare la sua tecnologia senza pagare.

«Le tecnologie inventate da Qualcomm e altri – ha dichiarato il consulente generale di Qualcomm, Don Rosenberg – sono ciò che ha reso possibile ad Apple entrare nel mercato e avere così tanto successo così rapidamente. Siamo soddisfatti che i tribunali di tutto il mondo stiano rifiutando la strategia di Apple di rifiutarsi di pagare per l’utilizzo della nostra proprietà intellettuale».

In una dichiarazione ufficiale, invece, Apple si è detta delusa dal risultato: «La campagna in corso di violazione dei brevetti da parte di Qualcomm non è altro che un tentativo di distrazione dalle questioni più importanti che devono essere affrontate nelle indagini sulle loro pratiche commerciali da parte della corte federale degli Stati Uniti e in tutto il mondo».
Questa non è la prima vittoria, piuttosto clamorosa contro Apple da parte di Qualcomm. L’azienda produttrice di chip ha infatti ottenuto divieti di vendita degli iPhone in Germania e in Cina, anche se il divieto cinese non è stato applicato e Apple ha messo in atto delle contromisure tecniche che ritiene le consentiranno di riprendere le vendite in Germania.

Qualcomm invece ha subito una battuta d’arresto legale con i regolatori del commercio degli Stati Uniti, che hanno scoperto che alcuni iPhone hanno violato uno dei brevetti della società di San Diego, ma hanno rifiutato di bloccare la loro importazione negli Stati Uniti, citando il danno che tale mossa avrebbe inflitto alla rivale Intel.
Il verdetto di venerdì potrebbe entrare in gioco nel processo di aprile perché mette una cifra in dollari sopra ogni telefono relativamente alle proprietà intellettuali di Qualcomm. Il modello di licenza brevettuale di Qualcomm si basa sulla possibilità di ottenere dai produttori di telefoni una percentuale sul prezzo di vendita finale del telefono, una pratica che Apple ha affermato essere ingiusta e illegale.
Durante un precedente processo tra Qualcomm e la Federal Trade Commission, i dirigenti Apple hanno mostrato le lunghe trattative della loro azienda per ridurre i diritti di licenza dei brevetti di Qualcomm a 7,50 dollari per telefono. La giuria di San Diego ha valutato solo tre dei brevetti di Qualcomm nel portafoglio della società e ha stimato che valgano complessivamente 1,41 dollari a telefono, una cifra che fa ritenere a Qualcomm che la sua pratica di licenza venga implicitamente confermata e avallata, quindi corretta.
«I tre brevetti di questo caso – ha scritto Qualcomm in una nota ufficiale – rappresentano solo una piccola parte del portafoglio di decine di migliaia di brevetti di proprietà Qualcomm».

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