Google+ a caccia dei vip di Hollywood

Il nuovo social network sta mettendo a punto una “campagna acquisti” di nomi celebri: alla base, un nuovo sistema di verifica dell’identità degli iscritti. Intanto, in Italia, il sito di Repubblica “cacciato” dal servizio

Pubblicato il 20 Lug 2011

Google+ al decollo, ma fra mille incertezze. Dopo la
"cacciata" di William Shatner, l'attore di Star Trek,
il servizio chiude le porte anche al sito del quotidiano Repubblica
mentre, su un altro fronte, mette in cantiere un “piano di
acquisizione di celebrità” per attirare online le star di
Hollywood. Lo rende noto la Cnn, venuta in possesso di un giro di
mail all’interno dell’azienda, precisando che l’obiettivo del
nuovo social network è di attirare nomi di celebrità: ma
atraverso un sistema di verifica dell’identità.

A svelare i piani del social network Brett Schulte, un consulente
d’immagine delle star di Hollywood, specializzato in social
media. Il processo di validazione sarebbe finalizzato ad impedire
il furto di identità di personaggi famosi, sulla scia del sistema
già utilizzato da Twitter.

No comment di Google, che tuttavia ammette lo studio di diverse
nuove funzioni per Google+. Fra queste in cantiere ci sarebbe un
test, che consentirà alle aziende di creare account speciali
Google+. Per verificare i profili, una delle possibilità sarebbe
la richiesta di un fax con i dati della patente da parte del vip di
turno. In ogni caso, Google è seriamente interessata ad attrarre
le star online.

Nel 2008, Google lanciò un programma pilota negli Usa, che
consentiva di validare l’identità dei suoi profili controllando
il numero di telefono personale tramite un Pin, oppure il numero di
carta di credito. Twitter in passato consentiva a chiunque di
ottenere la verifica dei profili. L’azienda, che ha più di 300
milioni di utenti, ha chiuso il servizio al pubblico.

Dal canto suo Facebook chiede chiarimenti agli utenti sospetti, che
sembrano un falso. Ricevere la richiesta di verifica da Twitter è
diventato nel frattempo uno status symbol. Google+ ha raggiunto
quota 10 milioni di utenti in meno di tre settimane. La sua
parabola somiglia a quella di Twitter, che però può contare su
utenti super vip, fra cui Ashton Kutcher (marito di Demi Moore) e
Obama.

Per ora Google+ può contare su Lady Gaga, ma il problema sarà
quello di incentivare le celebrità a mantenere attivo l’account.
A complicare le cose per Google+, la brutta figura con una star di
primo piano, l’attore William Shatner (il capitano Kirk di Star
Trek), il cui account è stato prontamente chiuso subito dopo il
suo sbarco sul social network, dopo i primi saluti ai fans.
L’account è stato prontamente riattivato dopo le lamentele di
Shatner.

Alla base della "cacciata" di Repubblica, la violazione
delle regole della comunità online. Forse, ipotizza il giornale
diretto da Ezio Mauro, "il sistema automatico che individua le
infrazioni non è all'altezza della situazione. Anzi, stando ad
alcuni blogger, non funziona proprio. Sarebbe infatti una misura
che scatta automaticamente dopo un certo numero di segnalazioni
fatte degli utenti". L'esclusione, fanno notare a
Repubblica, potrebbe essere dovuta al fatto che è "in
cantiere una versione business, chissà se a pagamento o
meno".

Intanto Google+ sbarca su iPhone. Big G ha infatti lanciato una app
ad hoc che consente di utilizzare il nuovo social network sul
proprio telefonino, disponibile per il download sull'app Store
dell'azienda di Cupertino.

Da notare che, al momento, l'app è disponibile esclusivamente
per iPhone e non per tutti i dispositivi che adoperano il sistema
operativo per apparecchi mobili Apple, iOS. Google ha detto che la
nuova versione di iOS, iOS5 non è pienamente compatibile con
l'app e che, a breve lancerà una versione dell'app per
iPad. L'azienda di Mountain View non ha però fornito una
data.

Quando lo scorso mese Google ha lanciato il suo social network nel
tentativo di contrastare il dominio di Facebook nel settore,
l'azienda di Larry Page e Sergej Brin aveva lanciato anche una
app per il suo sistema operativo per apparecchi mobili, Android.
L'app per iPhone attendeva di essere approvata da Apple

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