Google, a rischio l’acquisizione di Ita Software

Le autorità d’oltreoceano chiedono al motore di concedere in licenza parte del software frutto del deal da 700 milioni di dollari. Ma Big G sarebbe disposta a cedere solo in parte

Pubblicato il 08 Apr 2011

Google potrebbe fare delle concessioni al governo americano, se le
riterrà accettabili, pur di ottenere l’approvazione del merger
con la società della tecnologia per l’online travel Ita
Software. Sono settimane che il colosso di Mountain View discute
con i regolatori Usa la controversa acquisizione (da 700 milioni di
dollari) che, temono antitrust e aziende rivali, espande
ulteriormente il già forte dominio di Google nella ricerca su
Internet.

Per questo i regolatori sono pronti a dettare a Big G le
concessioni che renderebbero l'accordo più accettabile agli
occhi dell'antitrust. Ma, secondo il Financial Times, benché
l’azienda prenderà in considerazione le richieste delle agenzie
federali, non sarebbe disposta a cedere su tutti i punti. Se le
concessioni volute dalle autorità saranno ritenute eccessive,
Mountain View potrebbe far saltare l'acquisizione.

La prima mossa dei regolatori sarà chiedere a Google di dare in
licenza parte della tecnologia per i viaggi online ad altre
Internet companies, compagnie aeree e operatori del settore per un
determinato periodo di tempo. Oggi la tecnologia di Ita viene
utilizzata da molti dei principali vettori e siti di viaggi online
per gestire le prenotazioni su Internet e l’eventuale merger con
Google preoccupa queste aziende, che si chiedono quali potranno
essere le condizioni di licenza in futuro.

Google sarebbe anche costretta a firmare col dipartimento di
Giustizia americano il consenso per una supervisione ufficiale
delle autorità, pur se limitata a una parte specifica del suo
business. Si tratta di un tipo di accordo che i regolatori
richiedono alle aziende in casi molto rari: è successo quando
Comcast ha acquisito Nbc e vi è soggetta dal 2002 e fino al 12
maggio di quest’anno anche Microsoft, alla quale il dipartimento
di Giustizia Usa ha ingiunto di dare in licenza ai rivali parte
della sua tecnologia.

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