800 milioni di euro. Anche se non viene citato nei bilanci societari, è questa la rilevante quota raggiunta dal dato pubblicitario aggregato di Google e Youtube. Ancor più se si pensa che l’intero mercato italiano dell’advertising online ammonta a 1,5-1,6 miliardi di euro con una crescita annua del 7-7,5%. La Srl italiana, tuttavia, dichiara un giro d’affari di qualche decina di milioni di euro e che quindi questo denaro finisca in una sorta di “buco nero”.
Cifre di questo tipo fanno persino sembrare risibili i 50-70 milioni che l’anno scorso si è assicurato, in termini di pubblicità, Facebook, cioè il più grande social network al mondo, raddoppiando i propri ricavi rispetto al 2012. Lo scorso 12 dicembre E-marketer, un’azienda che si occupa di ricerche di mercato e che è ritenuta in assoluto la più accurata delle valutazioni, aveva diffuso alcuni dati sull’advertising in Youtube e Google. Il fatturato pubblicitario di YouTube ha toccato nel 2013 quota 5,6 miliardi di dollari, con un balzo del 51% sull’anno precedente: secondo E-Marketer a fare da traino sono sopratutto le visualizzazioni via dispositivi mobili.
Attraverso i dispositivi, spiega la società di ricerche, gli inserzionisti sono riusciti a raggiungere gli utenti più giovani, che un tempo erano concentrati sulla televisione ma ora si stanno gradualmente spostando verso la fruizione di video in mobilità. Ovviamente non tutto il fatturato pubblicitario entra nelle case di Google, che deve pagare i partner e chi crea i contenuti.