WEARABLE DEVICE

Google scommette sull’e-health, asse con Novartis per le “smart lens”

Le lenti a contatto “intelligenti” consentiranno di controllare il livello di glicemia tramite il fluido lacrimale nei pazienti diabetici. Commercializzazione prevista tra cinque anni

Pubblicato il 15 Lug 2014

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Google continua a esplorare il campo dei “wearable device”, le tecnologie da indossare. Il colosso di Mountain View e Novartis, gigante americano del settore farmaceutico, lavoreranno insieme per mettere a punto lenti a contatto “intelligenti” che consentiranno di correggere i difetti della vista e monitorare il livello di glucosio nel sangue tramite il fluido lacrimale, cosa importante per esempio per chi soffre di diabete. Come si legge nel comunicato della società, Alcon, divisione oftalmica di Novartis, punta in questo modo a rafforzare la propria leadership nel settore di lenti a contatto e intraoculari.

La tecnologia delle “smart lens” è fatta di sensori, microchip e altre componenti elettroniche miniaturizzate non invasive integrate nelle lenti a contatto. “Siamo impazienti di lavorare insieme a Google per unire la loro tecnologia all’avanguardia e le nostre vaste conoscenze biologiche per rispondere ai bisogni terapeutici insoddisfatti”, ha dichiarato Joseph Jimenez, amministratore delegato Novartis. Il prototipo delle lenti era stato presentato a gennaio. Circa 382 milioni di persone nel mondo, una ogni 19 circa, sono affette da diabete: stando ai dati della American Diabetes Association, solo negli Stati Uniti più di 29 milioni di persone, il 9,3% della popolazione ne soffre.

Oltre a monitorare la glicemia, la lente intelligente aiutarà le persone che hanno bisogno di occhiali per la lettura, ripristinando l’autofocus dell’occhio. “Il nostro sogno è quello di usare l’ultima tecnologia nella miniaturizzazione dell’elettronica per contribuire a migliorare la qualità della vita di milioni di persone – ha detto il co-fondatore di Google, Sergey Brin – Siamo molto entusiasti di collaborare con Novartis per raggiungere questo sogno”.

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