Google-Viacom, pace fatta sul copyright dei video

Trovato l’accordo sulla causa giudiziaria pluriennale avviata dalla mass media company contro BigG per diffusione illegale di filmati su Youtube. Ignoti i termini dell’intesa, ma le società auspicano “future collaborazioni”

Pubblicato il 18 Mar 2014

L.M.

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Google ha trovato un accordo con Viacom nella causa giudiziaria pluriennale intentata dal colosso dei media statunitense secondo il quale la Internet company aveva diffuso clip dei suoi programmi su Youtube senza regolare permesso, quindi violando i diritti di copyright.

“Questa intesa – si legge in un comunicato congiunto – riflette la crescente collaborazione tra le due società e la volontà di guardare avanti verso future collaborazioni”. Non sono però stati specificati i termini dell’accordo. Secondo una fonte anonima citata da Reuters non sarebbero intercorse transazioni finanziarie tra i due gruppi.

L’accordo è stato annunciato 11 mesi dopo che il giudice distrettuale statunitense Louis Stanton di Manhattan aveva respinto la richiesta di risarcimento danni presentata da Viacom. Il gruppo guidato da Sumner Redstone che possiede tv via cavo come Comedy Central, Mtv e Nickelodeon, ma anche gli studios della Paramount, ha presentato appello contro quel pronunciamento. Il 24 marzo si dovrebbe tenere un’udienza. Ma nel frattempo i due big hanno annunciato l’intesa e quindi il percorso giudiziario potrebbe prendere un corso diverso.

I fatti risalgono al 2007 quando Viacom sporse denuncia contro YouTube (acquisita nel 2006 da Google per 1,65 miliardi di dollari) e altri chiedendo un mega-risarcimento di un miliardo di dollari. In particolare il colosso dei media accusava la piattaforma di video-sharing di aver trasmesso ilegalmente tra il 2005 e il 2008 79.000 video coperti da copyright. Tra questi alcune clip da “The Daily Show with Jon Stewart”, “South Park”, “SpongeBob SquarePants” e altri programmi molto popolari in Usa e all’estero.

La causa giudiziaria aveva suscitato grande attenzione a Hollywood e le major Usa erano particolarmente interessate al suo esito per potersi regolare di conseguenza sui diritti dei propri film e programmi tv.

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