PRATICHE SCORRETTE

Groupon “ingannevole”, l’Antitrust apre un’istruttoria

L’Authority indaga su eventuali pratiche commerciali scorrette. La decisione dopo le denunce di 6 associazioni di consumatori e 600 cittadini. La replica dell’azienda: “Pronti a collaborare”

Pubblicato il 23 Dic 2013

L.M.

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Groupon sotto la lente di ingrandimento dell’Antitrust. È stato aperto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) un procedimento per verificare possibili pratiche commerciali scorrette da parte dei gestori del portale che propone offerte giornaliere di buoni sconto: le presunte scorrettezze sarebbero relative, in particolare, alle informazioni fornite al consumatore e al reparto reclami.

L’istruttoria è stata avviata alla luce delle denunce presentate dalle associazioni dei consumatori Altroconsumo, Cittadinanzattiva, Adiconsum–Veneto, Sportello Europeo Consumatori–Trento, Associazione Consumatori Utenti-Acu Piemonte, Nero su Bianco e da oltre 600 singoli cittadini.

Secondo gli uffici dell’Antitrust alcune società del gruppo internazionale Groupon (Groupon s.r.l., Groupon International GmbH, Groupon International Travel GmbH, Groupon Goods Global GmbH) potrebbero avere posto in essere pratiche commerciali scorrette a danno dei consumatori. In particolare, si legge in un comunicato dell’Agcm, “dovrà essere verificata la diffusione, attraverso il sito internet http://www.groupon.it/, nella fase precedente all’acquisto dei coupon, di informazioni commerciali ingannevoli, omissive e in grado di creare confusione nel consumatore, in relazione ai prezzi e alle caratteristiche delle offerte pubblicizzate”.

In secondo luogo, prosegue il comunicato, sarà sottoposta a verifica “l’incapacità del servizio di assistenza-clienti a far fronte ai reclami dei consumatori nelle diverse ipotesi di non utilizzabilità dei coupon acquistati, ostacolando così l’effettivo esercizio dei diritti contrattuali”. Potrebbero rientrare in tale pratica il rimborso effettuato attraverso i buoni anziché con la restituzione dei soldi, il mancato o parziale rimborso dei coupon non utilizzati per cause addebitabili alle società del gruppo Groupon o ai loro partner (es. nei casi di overbooking), i comportamenti dilatori del call center nel rispondere o nel dare seguito alle richieste di rimborso e di recesso.

Pronta la replica dell’azienda: “Groupon si impegna costantemente per fornire un servizio capace di soddisfare gli interessi della clientela. Il nostro modello di business e le nostre procedure organizzative evolvono costantemente per garantire ai consumatori la migliore esperienza d’acquisto ed alti standard qualitativi. Stiamo collaborando attivamente con l’Antitrust per far si che i diritti dei consumatori siano pienamente rispettati”.

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