L'INCHIESTA

Icardi: “Intervenire sui processi cruciali”

Il settore dell’Ict è un volano di crescita del Pil e di modernizzazione del Paese. Quali misure prioritarie il governo Letta deve adottare per sfruttarne le potenzialità e far ripartire economia e occupazione anche in un quadro di spending review? La parola all’Ad di Sas Italia

Pubblicato il 27 Giu 2013

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La chiusura della procedura sul deficit italiano è un segnale positivo e sblocca 12 miliardi di investimenti per l’Italia. Le imprese che chiudono invece restano un segnale negativo che significa meno ricchezza, meno lavoro, meno futuro. Sono necessarie urgenti misure per fare ripartire la crescita economica. In particolare in ambito PA diventa determinante l’utilizzo di defiscalizzazioni per l’innovazione di prodotto e di processo all’interno delle aziende. Pensiamo alla spesa sanitaria, all’istruzione, alla giustizia, al sistema degli appalti.

L’analisi dei dati in-memory consente di utilizzare la montagna di dati presenti nei database della PA, recuperando risorse dall’evasione fiscale che in Italia vale 18 punti di Pil. L’analisi dei dati permette di governare le aziende con più efficienza e prendere quelle decisioni che fanno la differenza tra fallimento e successo. La digitalizzazione della PA e delle imprese aumenta la competitività del sistema, permette di fare di più e meglio con meno risorse a disposizione. L’Agenda digitale deve essere la base su cui riscrivere la nuova politica industriale. Senza un sapiente utilizzo dei dati e delle informazioni a disposizione – crescita, lavoro e competitività – restano solo delle parole. La conoscenza è l’asset fondamentale su cui ricostruire il Paese. L’Agenzia Digitale ha il compito di colmare il digital divide culturale e infrastrutturale. Ci si rende conto, all’interno delle organizzazioni, della necessità di intervenire su processi cruciali in maniera sistematica e nuova.

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