Inchiesta P4: Bisignani inchiodato da un Trojan

Secondo l’Osservatorio nazionale per la Sicurezza Informatica Internet ha assunto un ruolo centrale per le attività investigative e di polizia: “Nell’affaire P4 computer trasformato in una cimice”

Pubblicato il 28 Giu 2011

Il 34% dei Pc è sottoposto a forme di violazione della privacy e
il 3% subisce attacchi preordinati. Sono i dati diffusi
dall’Osservatorio Nazionale per la Sicurezza Informatica che
stima anche come circa l'80% delle macchine sia facilmente
violabile, non avendo misure di prevenzione efficace.

“Non c’è dubbio che Internet abbia assunto ormai un ruolo
centrale anche per le attività di polizia e investigative, come
dimostra l’affare P4; infatti, all’origine delle accuse che
hanno inchiodato Luigi Bisignani sembrerebbe ci fosse un Trojan
realizzato dalla polizia italiana, che utilizza il computer del
sospettato come una cimice – spiega Mirko Gatto,
dell’Osservatorio Nazionale per la Sicurezza Informatica e Ceo di
Yarix – Ma i dati dell’Osservatorio dimostrano che, quando a
“violare” non è la magistratura ma dei malintenzionati, la
sicurezza informatica dovrebbe essere tra le prime preoccupazioni,
in particolare per coloro che svolgono attività imprenditoriali o
anche liberi professionisti. E’ necessario diffondere
informazioni precise agli utenti, affinché tutti possano
preservarsi da attacchi e truffe all’ordine del giorno sulla
rete”.

L’Osservatorio nasce per monitorare la sicurezza attraverso studi
e ricerche, per sensibilizzare ed informare gli utenti e per
diffondere la cultura della sicurezza per le imprese, aiutandole a
difendersi e quindi a crescere.

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