Internet così come l’abbiamo conosciuto finora potrebbe finire. Il modello sostenuto dall’Internet Governance Forum, quello per una rete stabile e sicura, è sotto pressione perché sta venendo meno il suo pilastro: il coordinamento collaborativo attraverso i confini e i settori. Lo scrivono in un report due delle istituzioni tecniche alla base del governo di Internet, la Internet Corporation for assigned names and numbers (Icann) e la Internet Society (Isoc), sollecitando una rinnovata attenzione sui valori che hanno mantenuto la rete aperta e operativa per più di due decenni.
Il report, dal titolo “Footprints of 20 Years of the Internet Governance Forum”, illustra come la cooperazione tra governi, ingegneri, società civile e imprese abbia contribuito a mantenere un Internet unico, sicuro e accessibile a livello globale. Il rapporto attinge da una serie di risultati tecnici, politici e infrastrutturali che sono emersi attraverso l’Internet Governance Forum (IGF) e la sua rete più ampia.
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Internet, addio globalizzazione: si rischia lo spezzettamento
“Internet non è rimasto unificato per caso. La sua resilienza è il risultato di persone e istituzioni che lavorano oltre confine e settori”, ha detto Kurtis Lindqvist, presidente e ceo di Icann. “Questo studio sottolinea che il successo di Internet non è accidentale; è coordinato. Se apprezziamo un Internet unico, sicuro e interoperabile, allora dobbiamo impegnarci nuovamente nel modello che lo ha reso possibile”.
“Per vent’anni, l’IGF ha dimostrato che la governance multistakeholder funziona“, ha dichiarato a sua volta Sally Wentworth, presidente e ceo della Internet Society. “La sua portata abbraccia infrastrutture, sicurezza, accesso e politica, spesso in luoghi in cui la governance convenzionale non è all’altezza. Ma i vantaggi che abbiamo ottenuto sono forti solo quanto il nostro impegno a continuare a investire in questi elementi”.
L’evoluzione della cooperazione digitale
Il report viene lanciato in un momento definito “cruciale”, ovvero in vista della revisione ventennale del World Summit on the Information Society (Wsis+20), un momento storico che dovrebbe influenzare l’evoluzione della cooperazione digitale globale nel prossimo decennio. In questo contesto, Icann e Isoc chiedono una rinnovata attenzione alle istituzioni e ai framework che hanno supportato un Internet unificato, sicuro e aperto.
Secondo quanto già affermato dall’Icann, “Il Wsis+20 rappresenta un crocevia critico per il futuro di Internet”. Alcuni Paesi membri delle Nazioni Unite stanno promuovendo un approccio multilaterale alla governance della rete, che potrebbe marginalizzare la comunità tecnica e introdurre motivazioni geopolitiche nelle decisioni tecniche, minando così la natura aperta e interoperabile di Internet.
Lo studio offre una serie di dati di provenienza globale e di esempi pratici in modo da informare i dibattiti attuali mostrando ciò che ha funzionato e ciò che potrebbe essere a rischio se il sostegno alla governance distribuita e collaborativa vacilla.
La portata globale di Internet: alcuni dati
Dal report emerge, per esempio, quale sia la forza di una rete globale e unificata. Più di 4,4 milioni di nomi di dominio sono ora registrati in script non latini, espandendo in modo significativo l’accesso digitale per le comunità che utilizzano script arabi, cirillici, cinesi e altri. La Universal acceptance day 2025 è stata caratterizzata da oltre 50 eventi internazionali che promuovono la piena funzionalità linguistica in tutto l’ecosistema Internet.
Inoltre, gli Internet exchange points (Ixp), che consentono di scambiare il traffico Internet locale in modo più efficiente, sono più che raddoppiati in Africa nell’ultimo decennio. Questa crescita ha ridotto la latenza, migliorato la qualità del servizio e ridotto i costi operativi per i fornitori.
Anche la sicurezza di Internet è aumentata di scala. Oggi, il 93% dei domini di primo livello è protetto utilizzando Domain name system security extensions (Dnssec), un protocollo che aiuta a prevenire gli attacchi informatici basati su Dns verificando l’autenticità dei dati. Allo stesso tempo, più di 1.000 reti in tutto il mondo hanno adottato le norme reciprocamente concordate per la sicurezza del routing (Manrs), un’iniziativa che promuove pratiche di routing responsabili e mitiga le vulnerabilità sistemiche.
Il ruolo dell’Internet Governance Forum
Oltre 180 forum nazionali e regionali di governance di Internet (National and regional Internet Governance Forums, NRI) sono attivi in tutto il mondo. Gli IGF Youth hanno portato nuove prospettive nei dialoghi politici nazionali e internazionali, mentre l’IGF Parliamentary Track ha contribuito a plasmare il pensiero dei legislatori sulla fiducia digitale, i diritti e l’inclusione.
Il modello multistakeholder, che coinvolge governi, settore privato, società civile e comunità tecnica nella gestione di Internet, è stato il pilastro della crescita e dell’innovazione della rete, ha ribadito più volte l’Icann, avvertendo che “Sostituirlo con un approccio top-down e multilaterale rischia di frammentare le fondamenta tecniche di Internet”.
La preoccupazione principale è che un’erosione di questo modello possa portare a una governance dominata da interessi statali, con il rischio di censura, sorveglianza e restrizioni alla libertà di espressione. L’Icann sottolinea l’importanza di riconoscere il ruolo unico della comunità tecnica nella governance della rete, evidenziando che “la sua funzione assicura che Internet rimanga fluido e interoperabile, supportando imprese, governi e società civile”.
L’Icann sostiene con forza l’estensione del mandato dell’Internet Governance Forum (IGF), considerato “la principale piattaforma multistakeholder all’interno delle Nazioni Unite per discutere le politiche pubbliche relative a Internet”. L’IGF permette a tutti gli stakeholder, inclusi i governi, di impegnarsi equamente e scambiare idee.