IL TAKEOVER

Italtel nel mirino di Exprivia: trattative in corso

La società pugliese ha presentato la manifestazione d’interesse per rilevare la quota di controllo, oggi per il 64% in mano alle banche: “Operazione in linea con il nostro Piano industriale”. Nessun commento dall’azienda di Tlc

Pubblicato il 19 Gen 2016

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E’ già stata presentata da Expriva la manifestazione di interesse per l’acquisizione della quota di controllo di Italtel, che vede in mano alle banche il 64% del proprio capitale. La notizia è stata confermata da una nota della società pugliese specializzata in software e servizi IT. “Nell’ambito della procedura di vendita di Italtel Spa, storico gruppo italiano presente nel mercato delle telecomunicazioni, Exprivia Spa ha presentato una manifestazione di interesse (offerta non vincolante) per l’acquisizione della quota di controllo, fino al 100% del capitale di Italtel Spa – recita il comunicato – Si precisa inoltre che l’operazione si inserisce nel percorso tracciato dal piano industriale di Exprivia 2015- 2020, presentato lo scorso novembre”.

Quella di Exprivia non è la prima trattativa per la cessione dell’azienda, a cui si sono interessati nel tempo diversi gruppi, per ultimi gli indiani di Tech Mahindra.

I contatti tra Exprivia e Italtel sarebbero partiti, secondo quanto anticipa il Sole24ore, da settembre, e sebbene la trattativa non sia in esclusiva, i contatti sarebbero a questo punto in fase avanzata. La trattativa dovrebbe riguardare il 64% della società in mano a Unicredit, Bpm, Ge Capital, e Banco popolare. Da chiarire invece il destino del resto delle partecipazioni, che sono per il 3% in mano a Telecom Italia e per il 33% in mano a Cisco. La chiusura dell’operazione potrebbe avvenire già nel primo trimestre del 2016.

Nel 2014 Expriva, che conta 1.800 dipendenti, ha realizzato un fatturato di 147 milioni. Nel piano industriale che risale a novembre aveva delineato le proprie strategie di crescita, puntando a una decisa crescita dei ricavi.

Quanto a Italtel, che dal duemila, anno del distacco da Telecom, ha dimezzato il numero di propri dipendenti (oggi sono 1.100 in Italia e 200 all’estero). La società ha chiuso il 2015 con un fatturato da 440 milioni di euro, a +10% rispetto al 2014.

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